
10/09/10
L'Opinione delle Libertà
Nichi Vendola, come un martello pneumatico in azione in un pomeriggio di estate propone in modo petulante sempre la stessa cosa: primarie, primarie, primarie. Vendola gira in lungo e in largo l'Italia per farsi conoscere e per raccogliere consensi per essere pronto e forte per la sfida, mentre la regione Puglia va avanti per inerzia tra mille problemi non risolti. Preso dalle primarie, ha lasciato il governo nelle mani dei suoi, che non sono all'altezza e tutto sta andando a rotoli. Non è che Vendola si sia mai interessato della realtà pugliese preso com'è stato dai problemi nazionali del suo partito di origine: Rifondazione comunista di cui uscì dopo la sconfitta congressuale, da parte di Paolo Ferrero. Scissionista, fondò Sinistra e libertà che fece flop sia alle elezioni politiche sia alle europee. Se] fu un cartello elettorale costituito dagli ex Prc, ex Ds, Partito socialista di Nencini e Verdi di Bonelli, ma con il passare dei mesi, sono restati dentro gli ex comunisti di tutte le razze, con la sola partecipazione dei Verdi. Forte del successo pugliese, combatte la sua battaglia, per imporre le primarie, in una coalizione non in grande spolvero, sicuro di vincerle per essere il candidato alla premiership alle prossime elezioni politiche.
Ad ogni appuntamento si presenta con truppe cammellate che lo adorano e lo applaudono sonoramente e chiede in modo martellante le primarie, senza fornire alcun programma di economia, di società e dì governo. Non conosciamo un'acca della sua cultura di governo nazionale, del resto, in Puglia, non si è vista. Per come ha gestito e vigilato sulla cosa pubblica, ha lasciato e lascia molto a desiderare. Vale la pena ricordare il caso della sanità, con arresti per scandali di tutti i generi: dagli affari di famiglia al mercimonio di favori in cambio di escort al malaffare. Per non parlare della questione energetica di cui Vendola, sbandierando l'energia pulita, sta commettendo un disastro ecologico incalcolabile con pale eoliche piazzate in ogni angolo, degradando il paesaggio, con impianti di fotovoltaico che stanno spiantando vecchie colture: uliveti secolari e vigneti pregiati. L'esempio più devastante, sotto l'aspetto ecologico, di concentrazione di impianti energetici, è Brindisi. Laddove sono impiantate due centrali elettriche a carbone: una a Nord e una a Sud della città, con un proliferare a poca distanza di impianti eolici e fotovoltaici.
In programma, c'è una centrale biomassa e la costruzione, in stato avanzato, dei rigassificatore di Capobianco. Basta avanza. Vendola non sarà il solo a candidarsi alle primarie di coalizione. In via teorica, si dovrebbero candidare: Pier Luigi Bersani, Sergio Chiamparino (incerto, sponsorizzato da Veltroni nonché dai gradi gruppo industrial-editoriali), un candidato del gruppo dei giovani turchi, guidato dal sindaco di Firenze, Matteo Renzi, e - last, but non least - la radicale Emma Bonino. Alla luce dei fatti, il pallino c'è l'ha in mano il Pd ma con i chiari di luna torinesi non può essere un partito affidabile. C'è poi l'idea del vertice del Pd di allargare le alleanze verso l'Udc di Pier Ferdinando Casini. Costui stringerebbe il rapporto con il Pd a due condizioni: che le primarie fossero archiviate definitivamente e che lui in prima persona fosse il candidato alla premiership. In attesa di sviluppi politici, Casini si fa corteggiare. La forza di Berlusconi è anche il fatto che le opposizioni non hanno ancora scelto il candidato alla presidenza dei consiglio. Casomai il Pd lo scegliesse, dovrebbe essere eletto attraverso le primarie, secondo statuto. Vendola è lì, pronto a sfidarlo. Grasso che cola sia se fosse lui il designato sia se non lo fosse. In quest'ultimo caso, porterebbe Sinistra e libertà in Parlamento, raggiungendo il suo scopo: la presenza di un gruppo di deputati e di senatori, in rappresentanza di una sinistra, che non c'è.
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