Articolo di pubblicato su Avvenire, il 25/02/11
Nel cuore della notte Berlusconi sente il presidente Usa Obama, segno che l'iniziativa internazionale entra nel vivo. Il colloquio avviene al termine di una giornata in cui tutti i leader politici sono scesi in campo. «Io invierei i caschi blu dell'Onu per fermare il genocidio», fa sapere il ministro per il federalismo, Umberto Bossi. Ma le polemiche sulla condotta italiana non si placano: «Nei confronti di Gheddafi c'è stato un eccesso di accondiscendenza - ha detto ieri il presidente della Camera, Gianfranco Fini -. Siamo arrivati anche a forme abbastanza ridicole: il bacio che Berlusconi ha ostentatamente dato all'anello di Gheddafi». Aggiungendo tuttavia che, «dopo qualche titubanza iniziale, onestà vuole si dica che il governo si è allineato alla posizione dell'Ue, giustamente netta, perché è in corso un massacro». È sulla stessa linea il leader Udc Pier Ferdinando Casini, che aggiunge: «Gheddafi è un criminale, se resterà vivo dovrà andare al tribunale dell'Aja».
Per il vicesegretario del Pd, Enrico Letta, «la situazione libica desta grandi preoccupazioni, innanzi- tutto sul lato umanitario» e «l'idea di una Libia che finisca come la Somalia è un simbolo negativo». Punta il dito invece Walter Veltroni, per il quale «in Libia è in corso una autentica carneficina» e «se si fa eccezione per le dichiarazioni di Obama e qualche leader europeo, per il resto è silenzio. Fino alle misere contorsioni del governo Berlusconi». Un punto che il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, in serata contesta: «Nessun dubbio sulla condanna di quanto avviene, anche se va inquadrato nel contesto di una costa che si incendia».
La vicepresidente di Palazzo Madama, Emma Bonino, ha inviato un video a tutti i senatori «relativo alla drammatica situazione di queste ore in Libia», immagini che, «in particolare, testimoniano la presenza di molti mercenari assoldati dal regime», tra i quali anche «europei e italiani».
Anche per il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, «è in atto un drammatico genocidio che va fermato subito». E «non ci può essere nessun interesse economico che possa far perdere di vista la drammatica situazione». Ma secondo il sottosegretario Carlo Giovanardi, «se Gheddafi dovesse cavarsela e restare al potere, dopo un mese tutti i Paesi del mondo gli parlerebbero ancora».
Per il leader di Idv, Antonio Di Pietro, «è indispensabile bloccare la fornitura di armi alla Libia». Ultima annotazione: il Nuovo Polo, con Vernetti (Api), Della Vedova (Fli) e Adornato (Udc) ha presentato una mozione chiedendo al governo di sospendere il Trattato fra Italia e Libia.
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