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25/05/10
la Repubblica
Sacrifici si ma distribuiti con «equità» e approvati «con senso di responsabilità di tutti». E’ il monito lanciato dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, alla vigilia dell’approvazione della manovra economica. La crisi, del resto, sarà uno dei temi dell’incontro di oggi con il presidente Usa Barack Obama. Al quale ribadirà che per far ripartire l’euro serve più Europa ma anche più feeling con gli Usa.
«Stiamo sicuramente a un punto molto critico - ha detto il capo dello Stato all’Ambasciata d’Italia a Washington - è stata messa in questione la sovranità della moneta unica, fondamentale creazione dell’Ue, ma non temo per il mantenimento dell’Unione Europea che non è una creazione così fragile da poter correre rischi mortali». In vista del varo delle misure
del governo, però, Napolitano non solo chiede «equità fra tutti i cittadini» ma anche che l’opposizione faccia la sua parte. Così il capo dello Stato, nella sua prima giornata di missione a Washington in visita alla National Gallery of Art, si appella al «senso di responsabilità di tutti». Spiega che le decisioni «devono essere prese responsabilmente dalla maggioranza», ma la sua speranza è che «siano condivise dalle forze di opposizione in Parlamento nel comune interesse» .
Una linea sostenuta anche dal presidente della Cei, Angelo Bagnasco, che aprendo l’Assemblea generale della Cei ha esortato l’Italia a un impegno bipartisan per affrontare il nuovo giro di vite e le nuove ristrettezze imposte dalle decisioni dell’Unione Europea per affrontare gli ulteriori sviluppi della crisi economica. Secondo Bagnasco, serve «un responsabile coinvolgimento di tutti nell’opera che si presenta sempre più ardua».
L’appello del presidente della Repubblica, comunque, suona insieme come un sostegno all’azione di Tremonti, salito al Colle proprio alla vigilia della partenza per gli Stati Uniti, e un incoraggiamento al Pd di Bersani a fare i conti con provvedimenti anticrisi. Crisi che non può essere sottovalutata e fa ballare la moneta unica: «In tutta Europa bisogna ridurre il debito pubblico accumulato», avverte Napolitano. E il rischio delle proteste di piazza, di un’ondata di manifestazioni contro la stretta economica? «Le proteste fanno parte della democrazia», è la risposta del capo dello Stato.
Non entra ovviamente nel merito delle singole misure ma più volte Napolitano ha invocato mano ferma contro l’evasione fiscale. Il fantasma dell’effetto-Grecia che si aggira per l’Europa sarà al centro del colloquio con il presidente americano di oggi pomeriggio alla White House, presente anche il ministro Frattini. Incontro fortemente voluto da Obama, impegnato in un giro di incontri coni maggiori leader europei, che lo ha spinto anche ad anticipare i tempi della visita di Napolitano.
Sarà anche per questo che la"cornice" delle dichiarazioni finali dei due è rimasta aperta fino all’ultimo, anche se ha preso a girare la voce di una "crisi di gelosia" di Palazzo Chigi intervenuta a complicare il cerimoniale dei vertice. Viste anche certe "letture", come quella di Emma Bonino, «Obama preferisce Napolitano a Berlusconi». Ma per il capo dello Stato sarà invece l’occasione per uno scambio «molto amichevole» di opinioni su temi scottanti dell’euro che sono al centro dell’attenzione anche negli Stati Uniti, come si vede anche leggendo qui i giornali, «e io cercherò di rappresentare il punto di vista italiano e darò il mio personale contributo alla prospettiva da perseguire insieme, Europa e Stati Uniti: un’Europa più unita». Si parlerà anche di Afghanistan e Medio Oriente. Fuori agenda ufficialmente la questione delle intercettazioni sollevata nuovamente dal sottosegretario Usa alla Giustizia.
«Stiamo sicuramente a un punto molto critico - ha detto il capo dello Stato all’Ambasciata d’Italia a Washington - è stata messa in questione la sovranità della moneta unica, fondamentale creazione dell’Ue, ma non temo per il mantenimento dell’Unione Europea che non è una creazione così fragile da poter correre rischi mortali». In vista del varo delle misure
del governo, però, Napolitano non solo chiede «equità fra tutti i cittadini» ma anche che l’opposizione faccia la sua parte. Così il capo dello Stato, nella sua prima giornata di missione a Washington in visita alla National Gallery of Art, si appella al «senso di responsabilità di tutti». Spiega che le decisioni «devono essere prese responsabilmente dalla maggioranza», ma la sua speranza è che «siano condivise dalle forze di opposizione in Parlamento nel comune interesse» .
Una linea sostenuta anche dal presidente della Cei, Angelo Bagnasco, che aprendo l’Assemblea generale della Cei ha esortato l’Italia a un impegno bipartisan per affrontare il nuovo giro di vite e le nuove ristrettezze imposte dalle decisioni dell’Unione Europea per affrontare gli ulteriori sviluppi della crisi economica. Secondo Bagnasco, serve «un responsabile coinvolgimento di tutti nell’opera che si presenta sempre più ardua».
L’appello del presidente della Repubblica, comunque, suona insieme come un sostegno all’azione di Tremonti, salito al Colle proprio alla vigilia della partenza per gli Stati Uniti, e un incoraggiamento al Pd di Bersani a fare i conti con provvedimenti anticrisi. Crisi che non può essere sottovalutata e fa ballare la moneta unica: «In tutta Europa bisogna ridurre il debito pubblico accumulato», avverte Napolitano. E il rischio delle proteste di piazza, di un’ondata di manifestazioni contro la stretta economica? «Le proteste fanno parte della democrazia», è la risposta del capo dello Stato.
Non entra ovviamente nel merito delle singole misure ma più volte Napolitano ha invocato mano ferma contro l’evasione fiscale. Il fantasma dell’effetto-Grecia che si aggira per l’Europa sarà al centro del colloquio con il presidente americano di oggi pomeriggio alla White House, presente anche il ministro Frattini. Incontro fortemente voluto da Obama, impegnato in un giro di incontri coni maggiori leader europei, che lo ha spinto anche ad anticipare i tempi della visita di Napolitano.
Sarà anche per questo che la"cornice" delle dichiarazioni finali dei due è rimasta aperta fino all’ultimo, anche se ha preso a girare la voce di una "crisi di gelosia" di Palazzo Chigi intervenuta a complicare il cerimoniale dei vertice. Viste anche certe "letture", come quella di Emma Bonino, «Obama preferisce Napolitano a Berlusconi». Ma per il capo dello Stato sarà invece l’occasione per uno scambio «molto amichevole» di opinioni su temi scottanti dell’euro che sono al centro dell’attenzione anche negli Stati Uniti, come si vede anche leggendo qui i giornali, «e io cercherò di rappresentare il punto di vista italiano e darò il mio personale contributo alla prospettiva da perseguire insieme, Europa e Stati Uniti: un’Europa più unita». Si parlerà anche di Afghanistan e Medio Oriente. Fuori agenda ufficialmente la questione delle intercettazioni sollevata nuovamente dal sottosegretario Usa alla Giustizia.
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