
21/09/10
Roma
«Roma, Roma sola deve essere la Capitale d'Italia». Parole di Cavour, tratte da un discorso di fine marzo del 1861, che il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (nella foto mentre stringe la mano al cardinale Tarcisio Bertone) ha citato con enfasi ieri, davanti all'Assemblea Capitolina che gli ha conferito la cittadinanza onoraria della città eterna. In occasione delle celebrazioni dei 140 anni dalla breccia di Porta Pia, il Presidente ha ripetuto il suo «doveroso impegno ed assillo che non vengano ombre da nessuna parte sul patrimonio vitale e indivisibile dell'unità nazionale, di cui è parte integrante il ruolo di Roma Capitale». parole che sono suonate come uno schiaffo a Umberto Bossi che, all'indomani dell'approvazione del decreto su Roma capitale aveva chiesto «una capitale al Nord».
Poco prima Napolitano aveva deposto una corona d'alloro al monumento dei caduti alla breccia di Porta Pia. Il Capo dello Stato ha spiegato che «mortificare o disperdere le strutture portanti dello Stato nazionale sarebbe semplicemente fuorviante», chiedendo che «nessuna ombra pesi sull'unità d'Italia che venga dai rapporti fra laici e cattolici, tra istituzioni dello Stato repubblicano e istituzioni della Chiesa cattolica». Non sono state parole di circostanza quelle pronunciate da Napolitano, così come non lo sono state neanche quelle pronunciate dal segretario di Stato vaticano, il cardinale Tarcisio Bertone, significativamente intervenuto alle celebrazioni.
La prima volta di un cardinale a Porta Pia: «La nostra presenza a questo avvenimento rappresenta un riconoscimento dell'indiscussa verità di Roma Capitale d'Italia anche come sede del successore di Pietro», ha detto Bertone che poi ha letto una preghiera appositamente preparata per le celebrazioni. Nel testo il segretario di Stato vaticano invoca il sostegno di Dio «per ridonare concordia di intenti dove aveva prevalso il contrasto». Dal canto suo il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha detto che "Roma ladrona" «non esiste». Alla Lega Alemanno ha ricordato che il patto sul federalismo prevede «l'inserimento nell'impianto complessivo di Roma Capitale», diversamente «tutto l'impianto rischia di cadere». Ma i Giovani Padani replicano a muso duro a Napolitano: «È Roma che mina unità». Il Capo dello Stato, Bertone e le altre autorità sono state oggetto di una piccola contestazione di un gruppo di Radicali che, al passaggio del corteo presidenziale ha urlato «Vaticano e partitocrazia serve una nuova Porta Pia».
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