
Dieci anni fa. Era il 2 febbraio 2002 quando un prorompente e indignato ante litteram Nanni Moretti salì sul palco dell'Ulivo in piazza Navona per dirne due e anche quattro ai vertici della coalizione di centrosinistra. Parlò di «scarso rispetto per le opinioni delle elettrici e degli elettori», invocò «autocritica» per le scelte perdenti di chi «non sa più parlare alla testa, all'anima, al cuore delle persone», il tutto dicendosi «dispiaciuto per gli ultimi due interventi», quelli di Piero Fassino e Francesco Rutelli, allora segretari di Ds e Margherita, «burocratiche non hanno capito nulla». E concluse vaticinando (o gufandola): «Con questo tipo di dirigenti non vinceremo mai». Dieci anni e sembra ieri. Anzi, oggi.
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