
26/11/10
L'Unità
Una firma su un petalo rosa, simbolo del sesso femminile mutilato, una realtà per 120 milioni di donne, 500mila in Europa, 38.000 nella sola Italia. La ministra per le pari opportunità Mara Carfagna e la vicepresidente del Senato Emma Bonino scrivono il loro nome sull’appello della campagna mondiale contro le mutilazioni genitali femminili, promossa in Italia da Aidos e Amnesty International e presentata ieri a palazzo Chigi in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
L’approvazione di una risoluzione Onu è una concreta possibilità. «Questo è un momento cruciale della campagna contro le mutilazioni, vogliamo una risoluzione entro l’anno – spiega Emma Bonino -. Cambiare si può: su 29 Paesi dove si praticano, 19 hanno ottenuto una legge nazionale di interdizione». La ministra Carfagna conferma l’impegno del governo, con Frattini in prima linea, arriva anche a promettere che si farà in modo che «questa violazione dei diritti umani rientri nella richiesta del diritto d’asilo». Giornata piena per la ministra, tornata a sorridere dopo il temporale e pronta a schivare domande che escano dal menù del giorno. «Farei torto alle tante donne che subiscono violenza se parlassi d’altro», dice, difendendo Berlusconi che «ha dimostrato con fatti concreti la sua grande fiducia nelle donne portandone ben 5 al governo». A Napoli in mattinata la ministra aveva annunciato un piano nazionale contro la violenza sulle donne, un sistema per mettere in rete i centri anti-violenza, rafforzarli e potenziare il numero verde 1522.
Carfagna coniuga al futuro anche questo piano: sarà finanziato con 20 milioni di euro. Solo che questa cifra non c’è nella legge di stabilità, tanto che il Pd ha presentato un emendamento per chiedere la correzione del testo e il rifinanziamento del fondo per i centri antiviolenza che è stato azzerato. «Nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne chiedo al Ministro Carfagna di valutare seriamente l’accoglimento dell’emendamento... perché, sono convinta sia arrivato il momento di uscire dalla retorica», ha auspicato ieri la presidente dei senatori del Pd Anna Finocchiaro. L’emendemento – nato su iniziativa della senatrice Marilena Adamo - prevede uno stanziamento di 20 milioni annui per tre anni, a partire dal 2011. Perché le parole non bastano ad aiutare le donne.
AULA SGUARNITA
In realtà la giornata di ieri è stata povera anche di retorica di circostanza. A Montecitorio, tra i banchi sguarniti - «avrei preferito che il tema venisse affrontato con l’aula gremita», non ha potuto fare a meno di notare Rosy Bindi che presiedeva la seduta - la maggioranza e il governo si sono fatti notare per il loro silenzio sulla Giornata internazionale. «Una vergogna» ha detto l’ex ministra delle pari opportunità Barbara Pollastrini, che ha presentato la mozione del gruppo Pd. «Troppe volte sentiamo invocare tolleranza zero mentre vediamo praticare tagli di risorse per la prevenzione».
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