
L'organizzazione umanitaria indipendente «Medici Senza Frontiere» (Msf) ha sospeso le sue attività nei centri di detenzione di Misurata, in Libia, perché ai detenuti vengono inflitte torture e negato l'accesso alle cure mediche di urgenza: «Ci hanno consegnato pazienti provenienti da interrogatori affinché li stabilizzassimo per poterli nuovamente interrogare. Questo è inaccettabile».
Identica denuncia arriva da Amnesty International: «Nelle ultime settimane diversi detenuti in Libia, sospetti sostenitori del regime di Gheddafi, sono morti dopo essere stati sottoposti a tortura». E all'Onu l'Alto Commissario per i diritti umani, Navi Pillay, denuncia che in Libia, devastata da milizie armate e fuori controllo, almeno 8500 detenuti sono ammassati in carceri segrete dove regna l'illegalità.
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