
Se non cambierà la normativa vigente, da qui al 2029 solo sette su cento minori stranieri residenti nel nostro Paese diventeranno ogni anno cittadini. A lanciare l'allarme, in uno studio che verrà presentato giovedì prossimo a Roma durante l'incontro "Da residenti a cittadini", è Cittalia-Fondazione Anci Ricerche. Secondo le proiezioni, da qui al 2027 i diciassettenni stranieri nati in Italia passeranno dagli attuali 9.061 (dato 2011) a 78.082, con un incremento pari al 761 per cento. Se a questi si aggiungono i minori che avranno diritto a diventare cittadini perché figli di un genitore italiano, la cifra salirà a 111mila, ma «rappresenteranno comunque una minima parte (circa il 7%) dell'universo dei minori residenti in Italia». Un dato che risulta ancora più eclatante se raffrontato all'incremento generale della popolazione dei minori, sia italiani che stranieri. Secondo quanto scrive la Fondazione Anci Ricerca-Cittalia, «al 2029 la popolazione totale sfiorerà i 64 milioni, con un trend costantemente crescente. Nello stesso periodo la popolazione minorile raggiungerà il picco nel 2016 con 10 milioni e 340mila unità, per tornare a scendere, raggiungendo nel 2029 i 9 milioni e 813mila minori In parallelo al calo della popolazione minorile, abbiamo assistito e assisteremo nei prossimi anni a un aumento sostanziale della popolazione minorile straniera: dalle circa 350mila unità del 2003, si raggiungeranno i due milioni nel 2029 (di cui 1,77 milioni nati in Italia), con una crescita pari al 474 per cento. Rispetto al totale dei minori residenti in Italia, la quota di minori stranieri passerà dal 9,7% attuale al 20,7%».
«A oggi - spiega Veronica Nicotra, vicesegretario generale dell'Anci - nell'acquisizione della cittadinanza si tende a far prevalere lo jus sanguinis e non lo jus soli, con il risultato che solo una bassa percentuale di minori stranieri residenti riesce ogni anno a ottenere lo status di cittadino italiano. I risultati di questo studio servono a porre le basi per un dibattito scientifico e politico, in modo da capire come sta evolvendo la società italiana».
Nell'ottica di una modifica dell'attuale normativa sulla cittadinanza per i minori stranieri è stata avanzata una proposta di legge di iniziativa popolare, all'interno dell'iniziativa "L'Italia sono anch'io". Con criteri meno restrittivi diventerebbero cittadini italiani i figli dei residenti da almeno un anno nel nostro Paese, con il risultato che «gli esclusi risulterebbero 300mila minori» (su 2 milioni). Ma il dato andrebbe ancora più assottigliandosi, poiché si prevede di riconoscere la cittadinanza anche ai minori che siano giunti in Italia prima del 10° anno di età se residenti nel nostro Paese fino ai 18 anni e a quanti abbiano frequentato corsi di studi primari o secondari o percorsi di formazione professionale.
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