
Abbiamo un ministro dell'Interno che brilla per la sua ammirevole modestia. Un altro, messo di fronte al dilemma sulla destinazione degli immigrati, avrebbe detto: cominciamo dalla mia regione. E avrebbe fatto, con questo semplice gesto, un figurone. Tutti avrebbero detto: quello è uno statista. Invece Maroni non ha voluto approfittare di questa scorciatoia mediatica. Anzi, ha fatto esattamente l'opposto, con gli immigrati. Li ha tenuti il più lontano possibile dalla sua Padania. E perché nessuno potesse accusarlo di prendersi la gloria a buon mercato, ha schierato battaglioni di polizia e carabinieri alla stazione di Milano per rimandare indietro i tunisini che cercavano di fargli fare bella figura andando nel suo collegio elettorale. Uomini così sono rari, al giorno d'oggi. E noi abbiamo la straordinaria fortuna di avercene uno al posto giusto, nel momento giusto. Nel paese sbagliato: l'Italia.
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