
«Mi ricandido a sindaco di Roma», annuncia Gianni Alemanno, intervistato da Maria Latella su Sky24. Pronto a scusarsi per gli errori del passato: «Nel '94 su Scalfaro abbiamo sbagliato giudizio». Anzi: «Abbiamo veramente esagerato». Stretto tra «un fatto non positivo» (sono parole sue), ovvero l'esibizione fascio-rock del suo ex consigliere diplomatico raccontata da l'Unità e «una cosa molto brutta» (sempre parole sue), ovvero il pestaggio di un minorenne denunciato dal Fatto quotidiano («Però mio figlio Manfredi non fece proprio nulla. Assistette solo»), Alemanno cerca lo spazio per una se- conda volta (anzi, terza: la prima nel 2006 andò malissimo). Ma la strada è tortuosa. La stessa intervista con Maria Latella lo costringe a un gioco tutto in difesa. Presa di distanza da Vattani: «Sa no contrario a ogni forma di nostalgismo, penso sia sbagliato anche in chiave artistica». Ramanzina pubblica al figlio: «Lo dico a lui, lo dico a tutti i ragazzi: credete nei vostri ideali, ma non alimentate Iodio politico, che porta solo alla distruzione». Infine l'annuncio, anzi il riannuncio, della candidatura. Una scelta molto sofferta, che Alemanno ha più volte cercato di fuggire. Ora - assicura - i sondaggi lo danno in risalita, pronosticando un testa a testa con il futuro avversario. «Cifre a vanvera», replica il suo sfidante "naturale", Nicola Zingaretti, dal vicino palazzo della Provincia.
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