
«Abbiamo il dovere di fare le riforme, a cominciare da quella sulla giustizia». Silvio Berlusconi, in una riunione a palazzo Grazioli con i responsabili del partito e dei gruppi Pdl, ribadisce la linea che lo vede schierato contro almeno una parte della magistratura che accusa di «accanimento giudiziario» nei propri confronti. E infatti sciorina i dati sui 31 processi in cui è stato coinvolto, in26 dei quali – sottolinea - è stato assolto, mentre alcuni sono ancora in corso. Ed è proprio su questi procedimenti ancora aperti che si accentra l'agenda parlamentare del Pdl e della maggioranza decisa a giocare tutte le sue carte su diversi provvedimenti portati di recente alla ribalta, oltre che sulla «epocale» e più vasta riforma costituzionale della giustizia. In prima fila c'è il ddl sulla prescrizione breve che ieri è stato incardinato in commissione Giustizia del Senato; poi, per la norma cosiddetta «allunga-processi», nel Pdl si pensa di attendere la conclusione delle prossime amministrative prima di inserirla nel calendario dei lavori di palazzo Madama per non avere troppi fronti aperti sulla giustizia in clima elettorale. Sul trampolino di lancio della maggioranza, ma non ancora depositata in Parlamento, c'è anche la norma, ispirata come, peraltro, l'allunga processi - dal senatore pdl Franco Mugnai, destinata a bloccare i procedimenti penali in pendenza di un conflitto di attribuzione fin quando questo non sarà risolto dalla Corte costituzionale.
Intanto, sempre a proposito di conflitti di attribuzione, si è appreso ieri che la presidenza del Consiglio ha dato incarico all'Avvocatura dello Stato di sollevarne uno davanti alla Consulta per annullare la decisione con cui i giudici di Milano non ritennero, il primo marzo 2010, giustificata da legittimo impedimento l'assenza di Berlusconi all'udienza del processo Mediaset che lo vede imputato di frode fiscale. Il premier quel giorno era impegnato a presiedere un Consiglio dei ministri che i magistrati milanesi ritennero fissato inusualmente di lunedì, quando era stata già resa nota la data dell'udienza del processo. Questa nuova iniziativa del collegio di difesa del Cavaliere scatena la protesta dell'Idv e del Pd.
Comunque, prima che la blocca-processi approdi in Parlamento con il conseguente contorno di polemiche, troverà a precederla la norma sulla prescrizione breve che, in un testo molto ridimensionato rispetto a quello licenziato dalla Camera, riguarda, di fatto, solo l'accorciamento dei tempi di prescrizione per gli imputati incensurati. Provvedimento che potrà favorire il premier nel caso Mills, portandolo a conclusione per esaurimento dei termini. «Presumibilmente - è la previsione del presidente della commissione Giustizia del Senato, Filippo Berselli - per l'esame del testo se ne andrà tutto il mese di maggio. Nel frattempo ci saranno le elezioni e i ballottaggi, così contiamo di licenziare la prescrizione breve entro l'inizio di giugno». Per quanto riguarda l'allunga processi, che consentirebbe ai legali della difesa di prolungare un processo a dismisura con l'escussione di una lista senza limiti di testimoni, è lo stesso proponente della norma, il senatore Mugnai, a dissimularne l' imminenza della discussione.
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