
Ci sarà anche il ministro della Difesa Mario Mauro oggi accanto a Massimiliano Latorre e Salvatore Girone («i suoi uomini»), nell’aula n. 4 della Corte Suprema a New Delhi dove dovrebbero essere finalmente formulate le accuse contro i due marò. A due anni dall’incidente in cui il 15 febbraio 2012 morirono due pescatori al largo del Kerala, di cui sono ritenuti responsabili i fucilieri italiani che si trovavano a bordo della petroliera Enrica Lexie, le attese in India e in Italia (e non solo) sono grandi. Ma difficilmente oggi la Corte prenderà una decisione. Un ulteriore slittamento è improbabile e in caso «dovrebbe essere breve», ha detto ieri il ministro degli Esteri Emma Bonino. Prevedibile è invece che ci vogliano più sedute, due o forse tre, perché i giudici che esamineranno il caso giungano a una conclusione, vista la sua complessità. Sarà invece chiaro già in queste ore, o dovrebbe esserlo, se l’accusa chiederà di usare la Sua Act, la legge antipirateria e antiterrorismo, e in questo caso se l’imputazione sarà, come trapelato, di «violenza» e non di «omicidio», eliminando così la pena di morte automatica se i due marò fossero condannati. Oppure se la Sua Act sarà accantonata, come chiede con forza crescente l’Italia che ritiene «inaccettabile» che Latorre e Girone, in missione nel 2012 proprio contro pirati e terroristi, siano giudicati con quella legge.
Dopo le durissime dichiarazioni di Bonino di sabato («anticipazioni che provengono da Delhi sul ricorso alla Sua Ad mi lasciano interdetta e indignata»), ieri il ministro degli Esteri ha ribadito che l’applicazione di quella legge «sarebbe contestata in aula dalla difesa italiana nella maniera più ferma», «tutta la macchina di reazione si metterebbe in moto» riaprendo come primo passo la controversia sulla giurisdizione, affidata finora alla giustizia indiana. Un atteggiamento confermato ieri dall’Ansa che citando fonti dell’ambasciata d’Italia a Delhi ha rivelato che il capo del team di difesa dei marò, Mukul Rahatgi, insorgerebbe decisamente, spalleggiato in questo dall’inviato governativo Staffan de Mistura e dall’ambasciatore Daniele Mancini che saranno presenti in aula insieme al ministro Mauro.
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