
L’articolo di Cristiana Alicata pubblicato su Europa sabato scorso delineava uno sviluppo futuro per il matrimonio gay in Italia, e aveva il merito di guardare alla questione al di fuori dei tatticismi. Ma non va dimenticato che il sacrosanto dibattito sul matrimonio e i diritti delle coppie omosessuali in Italia fa riferimento ad una cultura civile fondamentale per il mondo occidentale: spesso infatti, specialmente da parte dell’ala più “laica” del Partito democratico, ci si riferisce alla questione così come essa si è sviluppata negli Stati Uniti negli ultimi anni. Dimenticando però le differenze tra Italia e Stati Uniti.
Il primo dato è che l’accelerazione e la maturazione della questione in America negli ultimi anni – non ultima la “evoluzione” sulla questione della posizione personale di Barack Obama e della sua amministrazione rispetto a quella di George W. Bush – non è rappresentativa dello stato di maturazione dell’opinione pubblica americana sull’introduzione del same sex marriage nell’ordinamento giuridico statunitense. Negli ultimi anni alcuni stati (Connecticut, Iowa, Massachusetts, New Hampshire, New York, Vermont) hanno introdotto il matrimonio tra omosessuali nel proprio ordinamento, ma molti altri stati hanno iniziato le procedure per costituzionalizzare, tramite un referendum popolare, una definizione del matrimonio come «unione tra un uomo e una donna». Non è chiaro come si concluderà, di fronte alla Corte Suprema, questa battaglia politica e giuridica.
Il secondo dato è che la cultura americana relativa ai diritti dei gay si fa forza di un traino che è quello della lotta per i diritti civili dei neri, e prima di questa, della Guerra civile americana, il vero embrione di tutte le lotte per i diritti in America. Il divieto del matrimonio omosessuale viene oggi combattuto in nome della lotta del civil rights movement contro il divieto dei matrimoni misti tra bianchi e neri. Non a caso la Carolina del Nord nel maggio scorso ha cambiato la propria Costituzione per vietare i matrimoni omosessuali così come la emendò già nel 1875, al fine di «proibire i matrimoni tra un bianco e un nero, e tra un bianco e una persona con discendenti di colore fino alla terza generazione». In altri termini, in America i diritti (anche matrimoniali) dei gay vengono visti come uno specchio dello status dei diritti dei cittadini in generale, e il movimento gay ha cessato da tempo di essere visto come una “lobby” ad esclusivo favore dei gay.
Il terzo dato è che la lotta per i diritti, anche matrimoniali, dei gay in America ha assunto negli ultimi cinquant’anni importanza anche grazie alla necessità di contrapporsi ad una cultura religiosa e teologica che assume l’omosessualità come «abominio», così come essa è definita nella Bibbia ebraica. Non a caso, negli Stati Uniti una delle videoclip di YouTube più popolari riguardo la questione omosessuale è quella del presidente della serie tv The West Wing, Jed Bartlet, che demolisce gli argomenti teologici contro l’omosessualità, condannata dagli zeloti dei giorni nostri sulla base dello stesso libro dell’Antico Testamento che legifera sulla vendita delle proprie figlie come schiave e sulla pena di morte per chi osa lavorare nel giorno di Sabato.
L’ostilità all’omosessualità e agli omosessuali in Italia non si è mai definita in termini direttamente biblici e teologici, pur non rifuggendo da temi di “difesa della civilizzazione” che bordeggiano più col razzismo che col fondamentalismo religioso. Un’ulteriore differenza rispetto al caso italiano è la cultura matrimoniale di riferimento. La spinta alla legalizzazione del same sex marriage negli Stati Uniti è parte di una cultura sociale e morale che vede nel matrimonio una parte essenziale della «pursuit of happiness» che è nella Costituzione americana: privare i cittadini omosessuali del diritto a sposarsi viene visto da molti come una obliterazione del diritto alla felicità. La richiesta di legalizzazione del matrimonio omosessuale in America è parte di questa cultura del matrimonio e della famiglia molto forte in America: il movimento gay si è matrimonializzato abbandonando certi tratti della cultura sessantottina e libertina, entrando a suo modo nel mainstream morale americano.
Alcuni conservatori illuminati, come David Brooks, hanno accolto questa evoluzione del movimento gay. Ma sarà molto più difficile fare accettare il same sex marriage ad un intero paese, in America e non solo.
© 2012 Europa. Tutti i diritti riservati