
Qual è l’obiettivo? “È aiutare il presidente della Repubblica, la politica e la partitocrazia ad uscire da questa situazione. L’Italia viola da trent’anni i diritti umani. Questo Paese deve affrontare subito il problema del sovraffollamento carcerario”. Risponde così Marco Pannella, leader radicale, intervistato dal Tg2, in merito alle motivazioni che lo hanno spinto a ricominciare - il 1° maggio scorso - lo sciopero totale della fame e della sete.
E aggiunge: “Chiedo allo Stato di rispettare la legalità”. E sulla decisione di intraprendere lo sciopero spiega: “Ci sono molte iniziative vinte nei referendum popolari: depenalizzazione del consumo di droga, l’abolizione del servizio militare obbligatorio e il finanziamento pubblico ai partiti. Noi Radicali invece di mostrare i muscoli cerchiamo di trasferire la nostra energia sul potere perché rispetti la legalità”. [3]
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