
Da Adriano Sofri, protagonista di uno dei casi più controversi della storia giudiziaria italiana, a Alfonso Papa, deputato Pdl coinvolto nell'inchiesta sulla P4. Dall'ex ministro della Giustizia sotto il governo Berlusconi, Francesco Nitto Palma, alla sorella di Stefano Cucchi. Sono tanti i protagonisti della marcia per l'amnistia che ieri ha sfilato per le via di Roma. E migliaia i partecipanti secondo il segretario dei Radicali Mario Staderini. «Le carceri oggi in Italia sono luoghi di inciviltà senza pari - dice il leader Marco Pannella L'amnistia è uno strumento obbligato».
Il corteo, promosso dal Partito radicale insieme a centinaia tra personalità, sindacati e associazioni, è partito dal carcere di Regina Coeli diretto a piazza San Silvestro. Hanno sfilato Flavia Penna (Fli), Luigi Nieri (Sel), socialisti, sindaci con il tricolore al petto, Emma Bonino, Rita Bernardini. «Oggi chiediamo giustizia e libertà nel ricordo dell'antifascismo - spiega Pannella - chiediamo che venga interrotta questa flagranza criminale. In moltissime carceri si sta facendo lo sciopero della fame».
Emma Bonino parla dell'Italia: «È insostenibile che in un Paese democratico ci siano nove milioni di processi pendenti e l'istituto della prescrizione faccia saltare 200mila processi l'anno». Questa situazione «genera un'amnistia di classe, con i più ricchi che si avvantaggiano delle prescrizioni e le carceri che diventano una discarica sociale». Per il presidente dell'Unione camere penali italiane, Valerio Spigarelli, serve «una riforma complessiva del sistema penitenziario», che veda la custodia cautelare riservata solo «ai casi davvero eccezionali». Ilaria, la sorella di Stefano Cucchi, il giovane detenuto morto, secondo i familiari, a causa di un pestaggio, coglie l'occasione per ribadire il suo appello di sempre: «Una giustizia certa e uguale per tutti».
© 2012 Il Messaggero. Tutti i diritti riservati