
I parlamentari si ingegnano per trovare misure alternative al taglio dei loro stipendi. Vediamo quali.
1) Coefficente Scajola-Vanna Marchi per il calcolo delle indennità . Per livellare le indennità dei parlamentari italiani a quelle molto più basse dei colleghi europei si dovrà applicare il coefficiente di adeguamento Scajola-Vanna Marchi mediante l'equazione I = IASI/3,14. Dove I (l'indennità percepita dal singolo parlamentare) è uguale a IASI (l'indennità percepita a sua insaputa) diviso 3,14. Ecco che un indennità di circa 12mila euro risulta all'ignaro parlamentare pari a 3.821,656 euro.
2) Disegno di legge Berlusconi-Hanna Montana. La proposta avanzata dall'ex premier e dal suo nuovo ministro ombra delle pari opportunità contesta l'obiettivo populista del dimezzamento del numero dei parlamentari e suggerisce di passare al dimezzamento della loro età. L'applicazione dei nuovi criteri di selezione garantirebbe un forte risparmio grazie al taglio delle auto blu, che sarebbero superflue in quanto la metà delle parlamentari elette nelle liste del Pdl saranno troppo giovani per prendere la patente.
3) Ristrutturazione aziendale di Montecitorio. Il compenso dei parlamentari italiani, ha spiegato Cicchitto, è solo apparentemente più alto della media europea perché comprensivo del compenso dell'assistente parlamentare. Per questo, invece di toccare l'indennità, Marchionne propone di delocalizzazione la produzione delle nuove leggi in Polonia e di ridurre i costi importando atti legislativi semilavorati dalla Cina. I semilavorati cinesi, ammonisce uno studio della Consulta, non sono compatibili con l'ordinamento italiano ma sono comunque un'opzione vantaggiosa perché meno anticostituzionali dei disegni di legge della Lega...
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