
18/10/10
La Repubblica – cronaca di Roma
Un altro giorno a casa per Alessio Burtone. Forse l'ultimo. Dopo la richiesta del pm, dagli arresti domiciliari, già questa mattina, potrebbe essere trasferito in carcere. Attende la decisione del Gip «con serenità, ma ha paura», racconta il legale Fabrizio Gallo. «Se il pm avesse voluto - aggiunge - avrebbe potuto arrestarlo anche nei giorni scorsi. Mi auguro che abbia la stessa mia idea, ovvero attendere l'esito dell'autopsia che si terrà domani (oggi, ndr) alle 14».
Intanto ieri mattina nel metrò Anagnina la comunità romena si è raccolta in preghiera. Tutti aspettavano Adrian, il marito di Maricica, ma non c'era: «Non so - dice - se restare o tornare in Romania». E a sorpresa la madre di Alessio, Daniela Compagnoni Burtone, è intervenuta ieri a Domenica nella spazio di Massimo Giletti. Ha spiegato perché suo figlio ha sferrato quel potente pugno: «Si sentiva minacciato. Pagherà le sue colpe, nessuno chiede sconti, ma non è il mostro che tutti hanno descritto e non ha mai fatto pugilato. Ma ora c'è un bambino che non ha più la madre. Vogliamo risarcire il dolore di questa famiglia: abbiamo una piccola casa, la venderemo».
Sempre ieri Claudia, la sorella di Alessio, su Facebook, dopo aver scritto "Nessuno tocchi Caino", ha aggiunto: «Alessio Burtone non è un assassino, iscrivetevi per sostenere "Alessio Libero". La stessa scritta, lasciata sul portone di casa, ha creato sgomento nella comunità romena che alla fermata della metro Anagnina ha distribuito un volantino su cui si legge "Alessio Libero - Vergogna". Per l'ultimo saluto a Maricica sarà allestita una camera ardente, vicino all'istituto di Medicina legale della Sapienza, martedì o mercoledì prossimo, quando arriverà il nulla osta per la salma dalla Procura. Il Comune, oltre a costituirsi parte civile nel processo, sosterrà tutte le spese per il funerale e il trasporto del corpo in Romania.
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