
Un botta e risposta a distanza, poi una stretta di mano. Ieri nell'aula di Montecitorio è andata in scena una querelle tra il presidente della Camera, Gianfranco Fini, e il capogruppo del Pdl, Fabrizio Cicchitto dopo la decisione di non mettere ai voti l'ordine del giorno sui ministeri al Nord. Un escamotage che Fini non ha esitato a definire una «furberia tattica» per scongiurare la bocciatura. L'accusa di scorrettezza non è andata giù a Cicchitto: «Fini non è un deputato qualunque, il regolamento è stato rispettato». In serata la pace (con stretta di mano) tra i due.
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