
29/10/10
L'Opinione delle Libertà
Alla fine Marco Pannella è riuscito, grazie soprattutto alla propria forma di lotta non violenta consistente in sciopero della fame e della sete congiunto, a farsi audire per una buona oretta e mezza davanti alla Commissione esteri della Camera. È riuscito a dire la sua verità sulla genesi dell'inizio della guerra all'Iraq "scoppiata proprio mentre stava per scoppiare la pace".
E questo a causa di chi quella pace avrebbe sabotato per non permettere l'esilio di Saddam in Arabia Saudita così come sarebbe stato all'epoca altamente probabile. Secondo la teoria pannelliana questo sabotaggio sarebbe stato opera di Blair e Bush, con un aiutino di Gheddafi, che avrebbe fato il "pazzo" all'ultima riunione della Lega Araba nel febbraio 2003, poche settimane prima dell'inizio delle ostilità , per fare saltare tutto. Per Pannelle anche Berlusconi ci avrebbe messo del suo e di sicuro il falso sul Niger Gare sarebbe stato confezionato dai servizi militari italiani dell'epoca.
Pannella ha parlato per più di mezz'ora e il suo "one man show" comprendeva anche un appello contro la futura esecuzione di Tareq Aziz, il ministro degli Esteri iracheno ai tempi di Saddam, affinché non si porti sul patibolo i retroscena che dovrebbe conoscere a proposito della genesi della guerra in questione. La vulgata pannelliana vuole che anche la frettolosa esecuzione di Saddam abbia avuto questo movente.
Negli interventi dei commissari, citatissimo il nuovo film con Naomi Watts e Sean Penn, "Fair game", che in realtà narra la storia dell'agente coperto della Cia Valerie Plame. Gli assist a Pannella sono venuti soprattutto dal deputato del Pd ed editorialista del "Fatto" Furio Colombo, seguace fedele del verbo pannelliano sulla possibilità di evitare la guerra voluta da Bush mediante l'esilio di Saddam. Del tutto diversi invece i punti di vista della deputata e commissaria Fiamma Nirenstein, che, pur dichiarandosi contro la pena di morte, non ha voluto avallare l'esplicito processo a Bush e a Blair per la guerra all'Iraq. Sempre ieri il Senato ha votato all'unanimità una mozione, prima firmataria Emma Bonino, che impegna il Governo ad intervenire con urgenza nei confronti delle autorità irachene perché sia evitati l'esecuzione di Tareq Aziz e dei suoi coimputati.
© 2010 l'opinione delle. Tutti i diritti riservati