
L'Iran ha rilanciato la sfida all'Occidente con tre test missilistici nel Golfo Persico, quattro tenendo conto di quello di Capodanno. Il lancio dei missili è coinciso con la conclusione dell'esercitazione navale Velayat 90, un'esibizione con cui il regime degli ayatollah ha voluto rafforzare la minaccia di chiudere lo Stretto di Hormuz, da cui transita dal 20% al 40% del petrolio mondiale trasportato via mare. Dopo il lancio di un missile terra-aria a medio raggio, gli ultimi test hanno riguardato il missile terra-mare Qader e il terra-terra Nour. Entrambi hanno una gittata di 200 chilometri, mentre il terzo missile lanciato, l'anti-nave Nasr, ha una portata di soli 35 chilometri. La nuova provocazione di Teheran arriva dopo i moniti della V Flotta americana schierata nel Golfo e le nuove sanzioni Usa contro la Banca centrale iraniana. Una fonte diplomatica iraniana ha riferito intanto che la guida suprema, Khamenei, «non avrebbe in realtà intenzione di chiudere lo Stretto di Hormuz».
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