
Sono 17 le donne nel nuovo Esecutivo francese guidato da Jean-Marc Ayrault, il nuovo Capo di Governo designato dal presidente François Hollande. E altrettanti uomini. Metà e metà, insomma. Giustamente il quotidiano “Libération” oggi saluta questa importante notizia con una prima pagina bellissima: tutti i volti delle neo-ministre e in mezzo una parola a caratteri cubitali: ÉGALITÉ.
Eguaglianza, sì. Senza voler essere esterofili a tutti i costi, un evento del genere qui da noi non sarebbe possibile, almeno non ai livelli francesi. I nostri “uomini” ancora le considerano inferiori, le donne: buone per stare a casa a fare le madri e le mogli, eventualmente e se si comportano bene… altrimenti le fanno fuori. Siamo ancora lontani, qui, da quella Égalité. Proprio a partire dalla politica e dalla monosessuale religione cattolica, che impongono e sostengono la dis-Eguaglianza. Che è altra cosa dalla diversità: questa va più che bene nel rapporto intimo tra donna e uomo, ma “fuori” tutte e tutti dovrebbero poter scegliere l’identità sociale che vogliono, se conservano l’affettività. In Francia, infatti, le donne fanno “anche” le ministre. Per la prima pagina di un nostro quotidiano andrebbe bene un altro titolone: “Vive la différence!”. Tra noi e loro. Come tra uomo e donna.
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