
«Rimborso» significa restituzione di denaro speso, ma non per i «rimborsi elettorali» che sono stati stabiliti dal Parlamento a prescindere da quanto effettivamente speso dai partiti per la campagna elettorale e il numero di chi ha votato. Ciò permette loro disinvolti investimenti e furti. Sarebbe ora che ci fossero rimborsi ai partiti solo a seguito di regolari giustificativi e fatture, ed entro un tetto massimo prestabilito (ad esempio, 1 euro per ogni elettore che si presenta a votare).
Angelo Tirelli, Milano
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