
In tempi passati la Chiesa cattolica romana finanziò la costruzione e il restauro delle chiese e delle cattedrali di Roma con i versamenti (fiscali) delle prostitute (vedasi i libri di storia economica del professor Carlo Maria Cipolla).
E allora per mettere d'accordo tutti (dalla Cei ai Radicali) si potrebbero riaprire le case chiuse sotto la supervisione e le insegne dell'Aams (tanto già mette il marchio anche alle slot machines...) e destinare le risorse fiscali così incassate al finanziamento dell'8 per mille irpef alle varie confessioni. Se avanza qualcosa lo destiniamo a copertura del «buco» (anche questo «nero») del debito statale.
Ciro Sangalli - Verona
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