
In riferimento all'articolo «Radicali contro Giovanardi: "È anti gay non vada all'Onu"» (Corriere, 6 giugno), il dipartimento per le Politiche antidroga, che sarà presente all'Onu nella delegazione tecnica, ritiene che la prevenzione dell'infezione dell'Hiv nei tossicodipendenti e negli altri gruppi di popolazione particolarmente vulnerabili sia un obbligo sociale e sanitario, che questo governo ha sempre portato avanti con molta determinazione. Vorrei ricordare che il nostro Paese ha delle specifiche e complete linee di indirizzo tecniche per la prevenzione di queste infezioni, basate sulle evidenze scientifiche e messe a punto dal Dpa già dal giugno 2009. Tutto questo al fine di incentivare e supportare queste azioni in maniera concreta aldilà della questione semantica e delle discussioni sul termine (riduzione del danno o riduzione del rischio). È chiaro però che non è nostra intenzione appoggiare risoluzioni che adombrino la possibilità di aprire camere del buco e distribuzione di eroina. Le persone vanno curate e non cronicizzate. Bisogna puntare molto di più sulla terapia precoce (sia per la dipendenza che per l'infezione da Hiv) e sulla riabilitazione e reinserimento di queste persone. Pertanto si chiarisce e si ribadisce che le posizioni istituzionali e ufficiali per quanto riguarda la prevenzione dell'infezione Hiv/Aids sono quelle contenute nei documenti sopra citati che non lasciano dubbi sulla posizione e smentiscono categoricamente le affermazioni fatte.
Questa posizione sarà peraltro coerentemente portata avanti nelle prossime assise internazionali delle Nazioni Unite di New York, così come già fatto con successo alle Nazioni Unite a Vienna dove è stata presentata e condivisa una importante risoluzione sul tema, in quanto consideriamo la prevenzione di questa infezione e della mortalità per droga correlata un atto dovuto da parte del servizio sanitario di ogni Paese. Naturalmente quanto portato avanti in difesa del diritto alla salute per i tossicodipendenti vale anche a 360 gradi per tutte le fasce vulnerabili e a rischio per l'infezione da Hiv comprese le persone omosessuali esattamente alla stregua di tutti gli altri cittadini italiani.
sen. Carlo Giovanardi
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