
16/12/10
Il Mattino
Serena Grimaldi
Napoli
La Chiesa ha levato alta la sua vivace protesta contro l’eutanasia e quanto ha raccontato qualche settimana fa Saviano nel programma «Vieni via con me», a proposito della posizione assunta dal papà di Welby, che ha scelto di porre la parola «fine» ad una vita vegetale assecondata da una macchina che non voleva protrarre oltre diversi anni. Io credo che la Chiesa faccia bene ad esporre il suo punto di vista, avendone tutto il diritto, ma secondo me non dimostra una sana e cristiana coerenza. Mi spiego: ci sono così tanti problemi da affrontare! La puntata in cui Saviano ha accusato la Chiesa di non aver celebrato i funerali di Piergiorgio Welby ha fatto scalpore: lo scrittore ha messo infatti in evidenza i diversi atteggiamenti che la Chiesa ha assunto quando essa ha accettato di celebrare i funerali di dittatori o pessime persone, da tutti riconosciuti come responsabili di gravi e orrendi delitti di popolazioni inermi e indifese. Ma io mi chiedo: perché i vertici ecclesiastici non si preoccupano anche di altri temi più pregnanti ed interessanti per il quotidiano vivere cristiano? Propongo un esempio, a noi giovani molto familiare: sono una ragazza di soli 19 anni e mi rendo conto che sempre più spesso la domenica mattina la Chiesa non appare più gremita di gente così come lo era mesi fa. La colpa di questa mancanza, la maggior parte delle volte, è da attribuire al gioco nazionale più seguito, il Calcio. I nuovi calendari calcistici prevedono partite la domenica mattina, alle 12.30, proprio durante l’Angelus del Papa. Un cristiano quindi, si troverà sempre nelle condizioni di dover scegliere tra Fede Cristiana e passione calcistica. Ora mi chiedo come si possa permettere tutto ciò: non sembra anche a voi una mancanza di rispetto verso la religione più diffusa nella nostra nazione? Come può il Papa tollerare tutto ciò? Le nostre chiese sono vuote quando gioca la nostra squadra del cuore in tv. Mi piacerebbe avere una reazione dalla Chiesa anche per questo tipo di problematiche, perché non sono affatto da sottovalutare!
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