
Cara Rossini, non è per nulla strano che le istituzioni locali e la stampa non si siano ancora "accorte" che tra pochi giorni partirà la raccolta firme per otto referendum cittadini che radicali, ambientalisti e vari attivisti della società civile hanno preparato per Roma Capitale e lanciato sotto il titolo di "Roma Sì Muove". Se i promotori si fossero diligentemente limitati a denunciare, a suon di quesiti, quello che a Roma non va in termini di viabilità, ciclabilità, balneabilità, amministrazione e trasporti... ci saremmo trovati di fronte a una corsa demagogica per sponsorizzare questo o quel tema, sparando sulla croce rossa di una città che si trova ormai in un declino pompeiano. L’imbarazzo politico-mediatico deve essere arrivato quando si è notato che tra gli otto quesiti ce ne saranno due particolarmente caldi (e già approvati dalla Commissione per i referendum), che chiedono ai romani la loro ‘volontà" circa l’istituzione di un registro dei testamenti biologici e il riconoscimento delle coppie di fatto. Apriti cielo, è il caso di dire: ma non sono i temi su cui destra e sinistra non si sono mai permesse di "muoversi" per non disturbare il sonno (pieno di incubi!) del nostro vicino Vaticano? Paolo Izzo, Roma
Si può pensare quel che si vuole della qualità della stampa, signor Izzo, ma è poco credibile che occulti in massa una notizia per compiacere il Vaticano. Fosse solo perché sul tema ha opinioni e orientamenti tutt’altro che omogenei. Per le istituzioni locali, invece, l’imbarazzo cí deve essere, eccome, tanto è vero che il sindaco Alemanno aveva inviato una memoria alla commissione con parere negativo solo su testamento biologico e sull’ammissione delle coppie di fatto ai servizi comunali. Non è stato ascoltato e questo è già un segno di come andranno le cose. Vedrà che, quando partirà la raccolta delle firme, la stampa starà sulla notizia e l’interesse per la propria città, ormai balcanizzata, spingerà ben più di 50 mila romani ad aderire ai referendum, anche ai due cosiddetti etici, del resto - lo ammetta - infilati tra quelli ambientalisti proprio per agevolarne II passaggio. La vecchia abitudine radicale di moltiplicare i quesiti, che spesso ha respinto la partecipazione, questa volta potrebbe funzionare, proprio perché Roma è al limite della sopravvivenza. Al centro è un’enorme mensa all’aperto, con tavolini abusivi che invadono i vicoli e pullman turistici che scorrazzano a piacimento. Ovunque è soffocata dalla sporcizia, dal degrado, dalla noncuranza della più fosca amministrazione che la capitale abbia conosciuto.
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