
19/01/11
La Gazzetta del Mezzogiorno
Sulle grandi questioni ambientali non dovrebbero mai prevalere logiche diffuse di mercato, ma solo un discorso di ampio respiro, improntato al rispetto degli ecosistemi e della popolazione umana.
Su temi di rilevanza globale, che riguardano tutti, dovremmo necessariamente sperare nell’avvento di politiche democratiche, di massima coesione, di compartecipazione. Politiche partecipate, spese nei luoghi di lavoro, condotte nelle scuole, nelle università, ai bordi delle strade, nelle piazze. Solo una cultura dell’inclusione può coinvolgere i cittadini, facendoli sentire protagonisti del presente e del futuro, gli unici autorizzati a decidere.
Perché mai dovremmo essere favorevoli alla privatizzazione dell’acqua e alla introduzione del nucleare in Italia?
Marcello Buttazzo
Lequile (Lecce)
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