
Cara Rossini, forse andrebbe proprio abolito il matrimonio, date le polemiche in materia e le statistiche sui divorzi. A maggior ragione quello celebrato in chiesa, che è diventato un sacramento "indissolubile" soltanto dai tempi della Controriforma cattolica quando spunta un Dio che ti guarda perché sei sposato con Lui, prima che con il tuo partner. E un fatto privato diventa pubblico. Si arriva così a un ipocrita presente dove si dice che persone dello stesso sesso non possono sposarsi, ché sarebbe incostituzionale. Ma nella nostra Costituzione non si fa alcun riferimento al sesso dei "coniugi". Delle due l'una: o adottiamo il Catechismo come Costituzione della Repubblica, oppure aboliamo il matrimonio e stiamo insieme soltanto per amore. Civilmente.
Paolo Izzo
Mentre il nostro paese sta attraversando una crisi economica gravissima con le famiglie che non arrivano a fine mese, scandalizza che all'ultima assemblea del Pd abbiano discusso sulle unioni civili omosessuali che le frange più estreme di quel partito vorrebbero addirittura parificare al matrimonio, con diritto di adozione. Vendola e Di Pietro hanno subito fatto proposte ancora più estreme. Ma sono davvero queste le emergenze in questo momento drammatico? Con quale fiducia gli italiani dovrebbero votare una coalizione litigiosa, più interessata alla propria ideologia che ai problemi reali?
Lucia Estran
Tra le tante lettere che questa settimana hanno continuato a trattare la questione delle unioni tra omosessuali, ho scelto brani di queste due perché rappresentano bene la spaccatura ideologica, politica e anche emotiva sulla questione. Da una parte la richiesta massimalista del matrimonio, dall'altra la liquidazione infastidita dell'intero problema. È proprio per questa forbice che finora non si è riusciti a combinare niente e le coppie, omosessuali e di fatto, sono ancora prive di qualsiasi diritto. In quanto al Pd, è stupefacente come riesca a vanificare le sue stesse conquiste. C'è stata una commissione che, sotto la guida di Rosy Bindi, ha lavorato un anno, ha mediato le posizioni più rigide e redatto una proposta di riconoscimento giuridico delle unioni civili che è stata apprezzata da molti e non disprezzata persino dal giornale dei vescovi (quelli che inscenarono il Family day contro i pur timidi Dico). Ma il tutto è stato trascinato in gazzarra da un gruppo dello stesso partito che vuole solo e subito il matrimonio. Non è pluralismo, è autolesionismo. Continuiamo a farci del male, come disse Moretti. Anzi, continuiamo a farlo a tutte le coppie di fatto di questo nostro confuso paese.
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