
24/03/11
il gazzettino
Non è vero che la sventura testè abbattutasi sul Giappone sia la più grave che si possa ricordare. Il 1 settembre 1923 un altro terremoto devastò Tokio e dintorni, causando oltre 100mila morti, e fu accompagnato da enormi ondate marine. Cui s'aggiunse un'altra sinistra complicazione: il sisma causò la tracimazione di un deposito di nafta (ne conteneva una quantità sufficiente per due anni alla Marina Militare) la quale corse per la città mandandola a fuoco. Tanto segnalo ai nostrani oppositori dell'energia nucleare, per i quali la tragedia giapponese è giunta come il cacio sui maccheroni. I disastri secondari ai terremoti non sono solo quelli dovuti alla presenza di centrali atomiche ma pure quelli dovuti alla presenza di petrolio. Di quel petrolio oggi in mano al "cartello" dei ricattatori terzomondiali: per sfuggire al quale l'Occidente tenta ogni possibile via, compreso il ricorso all'energia nucleare.
Lucio Girelli
Conegliano (Tv)
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