
Gentile direttore, in riferimento all'articolo pubblicato il 20 settembre e firmato da Maria Antonietta Coscioni, Cesare Bondioli e Alessandro Margara sull'ospedale psichiatrico giudiziario di Montelupo Fiorentino occorrono alcune precisazioni. La commissione d'inchiesta sul Servizio sanitario nazionale, presieduta dal senatore Ignazio Marino, vede con favore il crescente coinvolgimento della società civile e di altri parlamentari nell'impegno a monitorare le condizioni degli internati negli opg. È vero - come scrive Coscioni nel suo intervento - che il 26 agosto l'opg toscano aveva chiesto alla commissione di poter utilizzare la camera per le contenzioni (chiusa dopo il decreto di sequestro e comunque situata in una zona diversa dell'opg) come stanza ordinaria in cui ospitare un internato. Contrariamente a quanto sostenuto nell'articolo, però, la commissione ha risposto affermativamente a tale richiesta dopo pochi giorni (precisamente il primo settembre). Non vi è alcun intento vessatorio o irragionevole nei decreti di sequestro emanati a luglio, motivati soltanto dal degrado e dalla consunzione di quegli ambienti, malsani non solo per gli internati ma anche per gli operatori e la polizia penitenziaria. Non è intenzione della commissione abbandonare queste strutture a se stesse: il monitoraggio su di esse è anzi costante, prova ne siano i contatti telefonici settimanali con gli operatori e le direzioni oltre ai ripetuti sopralluoghi che da più di un anno permettono di controllare periodicamente le condizioni di vita e le cure prestate agli internati.
Chiara Romanello, responsabile comunicazione commissione d'inchiesta sul SSN
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