
In merito alla lettera pubblicata il 6 maggio dal titolo "Radicali: troppi soldi per il Papa ad Arezzo", vorrei precisare che il firmatario attribuisce la contrarietà dei Radicali a tale stanziamento e questo è un errore. I Radicali da sempre sostengono che chi organizza una manifestazione debba sostenerne il carico economico e organizzativo, senza pretendere di scaricarne i costi sulle imprese pubbliche e dunque anche su quei cittadini che hanno posizioni diverse e contrarie. Questo vale per le Chiese, i partiti, i sindacati e qualsiasi libera associazione di pensiero, religiosa e politica. Inoltre, nella lettera si esprime una valutazione errata mettendo sullo stesso piano un regalo ad una associazione religiosa, che rappresenta solo i cittadini credenti, e un servizio, invece, rivolto a tutti gli elettori e tutti i cittadini, come quello offerto da Radio Radicale. Le differenze regalo-servizio e alcuni-tutti dividono un'impostazione corporativa da una liberale e democratica. È lecito scegliere la prima, senza però spacciarla per la seconda o gravarne i costi su chi sceglie diversamente.
Giulia Crivellini
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