
23/03/11
Il Giornale
Ho letto in un articolo pubblicato su un settimanale che recentemente c'è stato un simposio a NewYork tra le donne più importanti della Terra per fare il punto sulla condizione della donna nel mondo, presenti ovviamente Michelle Obama e Hillary Clinton. In questo alto consesso, invitata d'eccezione, non una delle tante donne del nostro governo, come si è fatto per gli Usa, unica italiana, Emma Bonino, radicale, la quale invece di sottolineare la forte presenza femminile in Italia nei ruoli di comando e le leggi emanate a suo favore, ha agito da membro dell'opposizione, e non da italiana, criticando che da noi la donna è attualmente regredita a condizioni precedenti al 1970. Tenendo ben presente, ovviamente, quale demagogico riferimento, il chiasso mediatico attorno al «Rubygate», che nulla ha a che fare con tali considerazioni. È avvilente vedere tanta ipocrisia e tanto disprezzo da parte di coloro che proprio in questi giorni fingono di credere nell'unità d'Italia. Dobbiamo metterci bene in testa che la sinistra è stata ed è internazionalista e non può percepire la Nazione come bene supremo, continuerà a fare la sua politica ovunque e con chiunque.
Francesco Martinelli
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