
04/02/11
il Venerdì (la Repubblica)
Doveva essere un aiuto concreto per orfani e sopravvissuti di atti terroristici o della criminalità organizzata, ma ha scatenato una guerra fra poveri. La legge 126 del 2010 ha disposto che le aziende con più di 50 dipendenti siano prioritariamente obbligate all’assunzione di queste due categorie, facendole rientrare nella stessa quota di posti riservata finora ai disabili. Peccato che il numero di vittime del terrorismo e della mafia sia molto alto e rischi di non lasciare più spazio ai portatori di handicap.
Le associazioni si sono allarmate e sostengono la proposta di legge di Amalia Schirru (Pd) per reinterpretare la 126 e differenziare le varie quote. La modifica, però, è ferma in commissione lavoro della Camera e deve ottenere ancora i pareri delle commissioni Tesoro e Finanze, per poi essere approvata in aula e al Senato. «Dobbiamo fare pressione prima che sia troppo tardi» dice Pietro Barbieri, presidente della Federazione per il superamento dell’handicap, riferendosi all’imminente bando per diecimila posti nella pubblica amministrazione.
Ma il fronte è diviso. L’associazione Luca Coscioni non è d’accordo e vuole l’abolizione dell’articolo incriminato della 126: «La proposta Schirru è demagogica» ha detto la presidente Maria Antonietta Farina Coscioni, «cancella anche quella sottopercentuale (1 per cento) riservata al collocamento di categorie meritorie di persone non disabili». La soluzione non appare né facile, né rapida.
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