
Basta incentivi al consumo di risorse ambientali, piuttosto bisogna premiare l'innovazione e ridurre le tasse su lavoro e imprese. Lo chiedono Legambiente e Radicali italiani che hanno presentato il “Manifesto comune sulla fiscalità ambientale” individuando “dieci miliardi tra rendite e sussidi anti-ecologici che devono essere cancellati e spostati su investimenti in efficienza energetica e qualità ambientale”.
Il Manifesto indica modifiche da realizzare in campo energetico, perchè sono individuabili esenzioni alle accise sui consumi energetici pari ad almeno 5,7 miliardi nel 2014, quasi tutte a vantaggio del consumo di fonti fossili, in gran parte nei trasporti. Nelle bollette dell''energia pesano sussidi alle fonti fossili pari a oltre 2 miliardi di euro (dato relativo al 2012). Occorre quindi “modificare il dettato della Delega al Governo in materia di fiscalità che oggi subordina la revisione in chiave ecologica del fisco al momento in cui la materia verrà definita a livello europeo, mentre non prevede alcun intervento rispetto alle regole di tutela, uso o consumo delle risorse ambientali”.
Il sistema fiscale oggi in Italia, affermano Legambiente e Radicali, “avvantaggia l’uso di risorse ambientali non rinnovabili e l’inquinamento e tassa il lavoro molto più della media Ue”. Il Manifesto propone “di introdurre regole di tutela, di tassazione e di assegnazione trasparenti per cave, acque minerali, concessioni balneari, consumo di suolo”.
Il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza sostiene che “dalla crisi si deve uscire attraverso idee nuove, investimenti in riqualificazione e innovazione ambientale”. Non solo “trovare le risorse è possibile” ma si potrebbe ripristinare “la legalità e la trasparenza in settori importanti come le cave e il demanio marittimo, il consumo di suolo, lo sfruttamento delle risorse idriche”.
Il Tesoriere di Radicali Italiani Valerio Federico rileva che “il trattato fondativo dell’Unione Europea fa riferimento al principio chi inquina paga” mentre in Italia “viene invece premiato”.
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