
20/12/10
Il sole 24 ore
Il 2011 sarà per il nord e il centro un anno importante sotto il profilo politico e amministrativo. Lasciamo da parte lo scenario delle elezioni anticipate, peraltro probabili. Restiamo a ciò che è già sicuro. La "questione settentrionale" è destinata a rimanere al centro dell’agenda, in forme in parte nuove. Ci sarà da stilare, ad esempio, un primo bilancio della gestione leghista in due regioni importanti come Veneto e Piemonte. Il potere del Carroccio non è mai stato così esteso al nord, con tendenza all’espansione verso il centro. Al tempo stesso, però, il partito di Bossi non aveva mai avuto responsabilità di governo locale e regionale così estese e complesse. Oggi è al bivio: o il potere amministrato diventa il trampolino verso nuovi traguardi, ancora più rilevanti, oppure è fatalmente destinato a contrarsi.
Al momento non sappiamo quale delle due strade imboccherà la Lega. Sappiamo però che la grande rete del potere gestito dagli uomini di Bossi ha fatto sentire qualche scricchiolio, sinistro. Scandali e scandaletti si sono susseguiti e hanno offerto più di un argomento agli avversari. Al tempo stesso i sondaggi continuano a premiare il Carroccio e molti pensano che intaso di elezioni Bossi tornerà in Parlamento forte come mai in passato. Lo scenario è verosimile, però riguarda il voto nazionale. Sul piano amministrativo le cose sono più complicate. Nel senso chela Lega deve misurare le proprie forze in una serie di realtà locali, alcune tutt’altro che facili.
Il calendario del 2011 prevede il rinnovo dei sindaci in due città di assoluto rilievo come Milano e Torino, punte dì lancia di una tornata che coinvolgerà, fra Italia settentrionale e centrale, oltre otto milioni di elettori. Un test di straordinario profilo che dovrà confermare o smentire il dato politico che ha dominato gli ultimi anni: la prevalenza del centrodestra al nord, la prosecuzione della "Repubblica delle Alpi" nelle regioni "rosse".
Ce n’è abbastanza per capire che la politica nazionale non potrà prendere sottogamba questo passaggio. Il federalismo fiscale non sarà ancora in vigore e quindi si può escludere che possa direttamente influenzare le scelte degli elettori. Tuttavia è la prima volta che si voterà avendo la sensazione che qualcosa sta per cambiare nella vita collettiva. Non solo. La politica nazionale è in sofferenza. Si tratterà di capire se sta crescendo il grado di disaffezione. Il centrosinistra sarà chiamato a una prova difficile, ma avrà la possibilità di sfruttare le contraddizioni del centrodestra, dove il rapporto tra Lega e Pdl resta molto forte ma in molti casi squilibrato a favore di Bossi. La partita è aperta, non senza sorprese. Come dimostra la vittoria del candidato "vendoliano" nelle primarie di Milano. Senza dubbio il voto sarà influenzato dalla condizione economica, da quel senso di malessere che si respira in molte aree. La "questione settentrionale" si mescola a un nuovo disagio che sta cercando uno sbocco politico. Vedremo quale sarà.
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