
Nessuna moschea. Almeno fino a quando non ci sarà una legge nazionale che regolerà la materia. Letizia Moratti, boccia la realizzazione di una nuova moschea proposta da Giuliano Pisapia: «Non sono d'accordo perché credo che quello della moschea non sia un tema relativo al culto, bensì alla sicurezza e all'ordine pubblico. Credo che senza una legge nazionale e senza delle regole ben precise che garantiscano la sicurezza della moschea, non sia opportuno aprirla». La Lega corre dietro. «La moschea non sarà una priorità della prossima amministrazione - replica il capogruppo del Carroccio, Matteo Salvini -. Se Pisapia vuole mettere a disposizione casa sua faccia pure ma la moschea per noi non è una priorità della prossima amministrazione».
Ipocrisia per il candidato del Terzo Polo, Manfredi Palmeri: «Per una moschea in città è necessario che ci siano delle regole chiare ma oggi ci si gira dall'altra parte senza vedere cosa succede sul territorio. Chi dice che non ci deve essere una moschea a Milano dimentica di specificare "moschea di diritto" perché "moschee di fatto" già ci sono e stanno nascendo al di fuori delle regole e condizionano in modo negativo la vita dei cittadini». Conclusione: «Chiedo che ci siano delle regole chiare che chi vuole può seguire, ma oggi ci si gira dall'altra parte senza vedere cosa sta accadendo in città».
«Tutta questa resistenza alla moschea arriva da un modello di potere clericale che a Milano impazza - attacca il capolista della Lista Bonino-Pannella, Marco Cappato -. Molti in politica usano la religione come strumento di potere e lo fanno con le risorse dello Stato e del Comune, se ci fosse uno stato veramente laico non esisterebbe il problema della libertà di culto». Chiude, Roberto Caputo, consigliere provinciale del Pd: «Il centrodestra sta dimostrando tutta la sua ipocrisia sulla questione moschea. Inutile nascondersi dietro un dito, tutti sanno che nella nostra città esiste un problema di sicurezza e legalità, mai affrontato seriamente dal duo Moratti-De Corato. Non è negando un luogo di culto agli islamici che lo si risolve, anzi, al contrario lo si drammatizza».
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