
Una prima delegazione di una trentina di alti esponenti della Lega Araba è arrivata ieri a Damasco per monitorare quanto la Siria stia rispettando l'impegno firmato lo scorso mese per ritirare le truppe dalle strade, liberare i prigionieri politici e aprire un dialogo con l'opposizione. Altri 150 osservatori seguiranno entro fine anno. Ma l'apertura concessa dal regime di Al Assad non cambia la situazione drammatica del Paese, dove ieri oltre 30 civili sono stati uccisi aggiungendosi, ai 250 morti degli ultimi due giorni e ai 5 mila stimati dall'Onu da marzo. Damasco ieri è andata al contrattacco, denunciando proprio all'Onu l'uccisione di «2 mila martiri nell'esercito e nella polizia, prova dell'esistenza di terroristi nel Paese».
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