
C’è ancora spazio per ricucire lo strappo tra la Polverini, l’Udc e più in generale il sostegno arrivatole dal mondo cattolico? Nella giunta del Lazio il partito di Casini chiedeva il rispetto dei patti prelettorali, cioè tre assessorati compresa la vicepresidenza. Ma se n’è visti offrire solo due. Da qui il rifiuto del segretario Lorenzo Cesa, che ha deciso per l’appoggio esterno. Ma nel "gioco delle sedie" a rimanere in piedi non sono rimasti solo gli uomini dell’Udc, ma anche Olimpia Tarzia, la più eletta a Roma in una Lista civica con ben 21.545 preferenze. Così, nel giorno della prima riunione della giunta di 14 assessori - due in meno di Marrazzo - Cesa annuncia per venerdì una riunione coi dirigenti romani. Nella spartizione delle
poltrone quattro assessorati vanno agli ex An (uno al finiano Malcotti), sei agli ex i, due alla Polverini (tra cui Cetica, ex segretario Ugl), uno alla Destra di Storace. Ne restano due. Sull’assegnazione ha certo pesato il recupero in giunta degli esponenti del Pdl esclusi dalla non ammissione delle liste elettorali.
«Persone che sarebbero state largamente elette», avverte Maurizio Gasparri. «Il mio auspicio - dichiara la stessa Polverini - è che con l’Udc si possa arrivare a una conclusione positiva nelle prossime settimane. Credo ci siano le condizioni per una ricomposizione». La auspica anche il sindaco Gianni Alemanno: «Mi dispiace questa esclusione, spero che quanto prima si possa risolvere, l’Udc è un alleato importante per il centrodestra romano». «C’è il margine per recuperare un alleato prezioso», fa eco Francesco Giro, sottosegretario ai Beni culturali». Negativa invece l’analisi dell’esponente dell’Udc Paola Binetti, che parla di «mancato accordo sui patti preelettorali». «Ciò che crea perplessità - dice - tra chi ha sostenuto la Poverini in alternativa alla radicale Bonino è il sospetto che questa esclusione riguardi non solo l’Udc, ma gli stessi valori di cui è garante: ne è prova l’esclusione di Olimpia Tarzia». Per quest’ultima «il discorso non è chiuso: sono fiduciosa e attendo novità. Mi aspetto - aggiunge Tarzia - un riconoscimento doveroso all’apporto risolutivo dato dalla mobilitazione di tanto mondo cattolico contro la Bonino. Un mondo che oggi si sente tradito».
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