
L’«esploratore» Nicola Zingaretti si tira ufficialmente fuori, non sarà lui il candidato del centrosinistra alla Regione Lazio. Dopo un giro di consultazioni lampo, il presidente della Provincia di Roma ha verificato che non esistono le condizioni per la sua corsa contro Renata Polverini.
Con Pier Ferdinando Casini che ha dichiarato la sua preferenza per la segretaria dell’Ugl, la partita del Pd per la successione a Piero Marrazzo è più che mai in salita. Intervistato dal Tg2 il leader dell’Udc è stato netto come mai prima. «Se la scelta dovesse essere tra Bonino e Polverini — si è schierato Casini— noi e il nostro elettorato siamo per la Polverini, della quale abbiamo condiviso le posizioni sindacali e soprattutto quella per il quoziente familiare». Il Pdl festeggia, ma non mancano le voci critiche. «L’Udc è una componente importante dello scenario politico italiano— dice il ministro Claudio Scajola —. Mi pare, però, che oggi stia seguendo la politica dei due forni. È la vecchia politica che non condividiamo». A questo punto il Pd ha due strade, entrambe strette: trovare a tempo di record un nome forte in grado di riaprire i giochi, o convergere su Emma Bonino. E sarà questo, salvo colpi di scena, il finale della storia.
Pier Luigi Bersani dovrebbe incontrare oggi stesso la leader radicale, un colloquio per rinsaldare un’alleanza un po’ sfilacciata e verificare la possibilità di un accordo. I cattolici sono agitati, l’onorevole Paola Binetti ha annunciato che il sostegno alla Bonino sarebbe un forte incentivo all’uscita dal Pd: «E potrei anche votare Polverini». Superare le resistenze interne dunque non sarà facile, ma Bersani può contare su un largo fronte trasversale pro-Bonino che include Ignazio Marino, Furio Colombo, Roberto Giachetti, Maria Pia Garavaglia.
Avendo già messo nel conto il sostegno di Casini alla candidata di Gianfranco Fini, la sfida nel Lazio si annuncia a dir poco ardua. E a questo punto un nome autorevole come la Bonino deve apparire a Bersani una buona soluzione di compromesso. Il segretario ha convocato per oggi una conferenza stampa in cui parlerà di riforme, di alleanze e di alternativa a Berlusconi, ma potrebbe annunciare decisioni importanti sul Lazio.
Come dice Zingaretti nel comunicato che chiude il giro di consultazioni, il Pd dovrebbe «assumere una iniziativa politica» che scelga tra due ipotesi: individuare «una novità da cui ripartire» o verificare la carta Bonino. La prima via, salvo sorprese, è quasi un vicolo cieco. La rosa dei papabili di caratura nazionale si è ristretta a tre nomi, Enrico Letta, Rosy Bindi e Paolo Gentiloni. Ma chi mai vorrà lanciarsi nella sfida, con Emma Bonino in campo?
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