
A mezzogiorno c’è più gente con le carriole nel centro storico dell’Aquila che elettori nei seggi. Scatta l’allarme: forte calo dell’affluenza alle urne nell’Aquilano per le Provinciali. Con conseguenti cupe previsioni e ancor più preoccupate spiegazioni da parte della Politica. Ma alle 19 cambia tutto, radicalmente, dando ragione a chi professa calma e rimanda tutto ai dati della sera. Alle 12 l’affluenza è di oltre dieci punti in meno alle precedenti consultazioni (8,58% contro il 19,41%) e di 20 punti in meno (8,5 8% contro il 28,63%) rispetto alla rilevazione fatte alle 19 del 14 dicembre 2008, in occasione delle elezioni regionali (14-15 dicembre 2008). La spiegazione della causa, secondo l’opinione generale, è ovvia: effetto del dopo terremoto. Anche se non è del tutto esatto o, comunque, non spiega in misura esauriente la flessione.
Ad Avezzano, per citare una città che non rientra nel cratere sismico, ma anche a Sulmona, un’altra realtà rimasta fuori dal cratere, le percentuali, alle 12, sono raggelanti: 6.17% contro il 17.7% del 2004 nella Marsica, 7.43% contro il 27.52% nella Valle Peligna. Non va meglio a Celano, dove pure il voto al Comune dovrebbe esercitare un appeal maggiore. con un 11.72% contro il20.75%precedente.
All’Aquila, che è la città principalmente colpita dal terremoto, paradossalmente, invece, il calo rientra quasi nella media: dal 19,20% al 7.33%. E allora? Incide sicuramente l’effetto terremoto che, d’altra parte, era atteso e temuto, tanto che il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, nei giorni scorsi, aveva lanciato un appello a non disertare le urne (52.000 persone ancora assistite, molte delle quali sempre sulla costa), come segno di un ritorno alla normalità. ma non possono essere dimenticati altri "effetti": l’ora legale; la caccia al tesoro per trovare il proprio seggio; qualche candidatura non gradita. Alle 19, però, le percentuali dell’affluenza crescono ovunque, addirittura in misura sensibile rispetto a quelle
della precedente consultazione: 3 punti in più complessivamente in provincia, 35.61% contro 32.07 %.
All’Aquila, incredibile ma vero, la percentuale è del 31.60% contro il 30.69%; ad Avezzano del 30.60% contro il 28.65%; a Celano del 44.24% contro il 36.06. Resta al disotto, e di tanto, solo a Sulmona: 29.14% contro il 41.78%, forse«colpa di qualche candidatura».
La soddisfazione, adesso. è generale. I commenti sono di segno opposto e, naturalmente, si sottolinea il diritto - dovere civico degli aquilani «pronti a tornare alla normalità anche attraverso l’espressione di voto».
A meno che oggi non cambi di nuovo la situazione. Nella domenica elettorale, il "popolo delle carriole" non si arrende e torna in piazza, incurante di ordinanze e leggi che vietano manifestazioni ma, questa volta, la Digos, seppur con qualche imbarazzo, è intransigente e passa al sequestro di tre carriole e alla identificazione di alcuni componenti del variegato "popolo".
Non è risparmiato neanche Andrea, un bambino di dieci anni: anche per lui scatta il sequestro dello "strumento" di propaganda a tre ruote. A piazza Duomo, però, i manifestanti, che avevano previsto l’intervento delle Forze dell’ordine, tirano fuori alcune carriole nascoste precedentemente in un tendone e proseguono lungo corso Vittorio Emanuele II, accompagnati dal sottofondo della messa trasmessa attraverso l’altoparlante dalla chiesa delle Anime Sante, con i ramoscelli d’ulivo tra le mani e il pensiero alle urne. Poi, il colpo di scena. virata in massa verso via Fabio Cannella, piazzetta del Sole. via delle Grazie e finalmente piazzetta IX Martiri. dove le macerie ci sono ancora. Poi si ritrovano tutti in piazza Duomo per dare il via a una assemblea pubblica. E, in serata. evidentemente, corrono in massa ai seggi.
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