
Nelle lunghe dirette televisive di ieri, impressionava lo scarto pauroso tra le brevi e secche voci d'allarme che arrivavano dall'Europa a proposito del nostro debito pubblico, e l'andazzo tutto sommato attendista e prudente della politica romana. Buttiglione che spiegava le "larghe convergenze", Lupi che abbozzava un percorso politico così fumoso e incomprensibile che il microfono pareva ossidarsi, il viavai di telecamere, giornalisti, politici che sembrava formare nelle vie attorno ai Palazzi delle istituzioni, complice la pioggia, un lento gorgo limaccioso. L'ansia del telespettatore, vedendo scorrere sul video i sottotitoli con le gravi considerazioni dei cugini europei, faceva a pugni con la flemma della grande maggioranza degli onorevoli intervistati.
Sapendo che oggi arrivano nella capitale i commissari europei, c'è da chiedersi se riusciranno a mettere in circolo un po' di adrenalina, aiutando ad abbreviare i tempi mostruosamente lunghi di questa agonia politica (solo l'agonia di Hiro Hito fu più lunga di quella di Berlusconi); oppure se anche loro, come i cardinali di Nanni Moretti, dopo una mezza giornata a Roma avranno per unico scopo, specie se spunta il sole, di andare a bere il cappuccino a Borgo Pio.
© 2011 La Repubblica. Tutti i diritti riservati