
Siamo al grande scontro tra il sindaco di Cadrezzate e il sindaco di Castronno Varesino. Il primo è stato dichiarato (non eletto: dichiarato) federale leghista di Varese, come capitava secoli fa ai valvassori e oggi capita solo ai vescovi. Il secondo, furibondo, ha detto che per la Lega è il giorno più brutto. Non si sa quante armate abbia Cadrezzate, quante Castronno Varesino. Si sa, però, che tra i due sindaci il secondo, quello che è indignato, ha commesso l'errore più madornale, credere che la Lega sia un partito democratico, e a conti fatti, dunque, merita in pieno la sua cocente delusione insieme alla compagnia di frondisti che chiede "democrazia" nel posto meno indicato. Insieme al Pdl, la Lega è l'unico partito italiano nato e cresciuto sul Culto del Capo e del suo Verbo. Tutto il resto (in primo luogo il giudizio su Berlusconi, un tempo "mafioso" e oggi amatissimo compare di governo) è molto vago, a partire da una matrice culturale improvvisata che riciccia insieme Carlo Cattaneo (poveretto) e rigurgiti nibelungici che arrivano a puzzare di svastica, l'integralismo clerico-fascista e l'esoterismo da autogrill lungo il corso del Po. Ce ne sarebbe per tutti i gusti, ma perché insistere proprio con la democrazia? Che c'entra la democrazia con un anziano signore che si porta ai congressi i suoi figlioli per fare numero, e in fondo è il solo gesto umano che gli si può riconoscere?
© 2011 La Repubblica. Tutti i diritti riservati