
28/10/10
Libero
Sono più di mille gli iscritti al gruppo di Facebook "Io odio Capezzone". Il social network più amato degli ultimi anni raccoglie perle di cattiveria che spiegano, anche se ovviamente non giustificano, l’aggressione di martedì pomeriggio al portavoce del PdL.
Ieri il gruppo segnava 1.101 fan, che in serata erano già aumentati. Le adesioni crescono forse anche come forma di emulazione alla più violenta scazzottata in via dell’Umiltà, dove un passante ha aggredito il deputato colpendolo con un pugno al volto. Un atto «non premeditato», dicono gli investigatori che stanno passando al setaccio le immagini delle telecamere del centro di Roma, ma probabilmente dettato da un tale clima d’odio che ha indotto quell’uomo a picchiare il parlamentare e poi fuggire tra i turisti.
I commenti che si leggono sulla "bacheca" della pagina di Facebook contro il portavoce sono eloquenti: «Capezzone non è mai stato un Radicale... è solamente un arrivista che vuol campare senza lavorare.... tanto a lavorare per mille euro (o anche meno quasi sempre) al mese ci pensiamo noi italiani di sinistra...». In base a che cosa, lacopo D. S. esprima questo giudizio non si sa, ma un attimo prima aveva postato un altro commento che chiarisce quale sia il soggetto che scrive: «Aggredito Capezzone.. notizia vera? o montatura come quella di Belpietro?».
Prima di lui, qualche giorno prima, Marco P. R. aveva trascritto il proprio pensiero sul bersaglio del gruppo: «Che lecchino... una persona che passa dall’essere radicale a portavoce del PdL è solamente un arrivista.. E non vuole nemmeno che si sappia che è bisessuale xD», con quelle due lettere in fondo che simboleggiano un ghigno. L’utente Tonio F. è più diretto: «Ecco è lui tutto ciò che non vorrei mai essere!!!!», mentre Iacopo D. S. riappare indicando Capezzone come un «poveraccio» e aggiunge: «Quando finirà il berlusconismo, lo troveremo ai semafori a pulire i vetri... è un miserabile servo...».
Kevin G. entra nella discussione a gamba tesa: «Fallito, sei un essere vivente inutile, adesso che lecchi il culo pure a Emilio Fede poi... muori infame!!!». Ecco, forse il perché dell’aggressione dell’altro ieri è qui e in altri post che ricalcano una violenza pronta a esplodere. Più giù, nella pagina, spunta il commento di Gregorio P. I.: «Impiccherei prima lui (come antipasto), poi il grande Silvio». Alessandro D. D. aggiunge, con il preambolo di una bestemmia, che «quando lo vedo in tv mi viene voglia di spaccare tutto... lacchè ruffiano servo del nano crepa bastardo!!!!!». C’è anche Gianluca T., che ironizza: «Capezzone è talmente una nullità che non merita nemmeno un cazzotto sul naso, però alla fine la cosa dà un certo gusto... hihi».
E così via, per molti e molti insulti che seguono e che spesso inneggiano a passare alle vie di fatto contro Capezzone. Lui, che dopo essere stato medicato al pronto soccorso del Santo Spirito, martedì sera ha scelto di «riposare», ieri è tornato in video per spiegare che «chi sta vicino a Silvio Berlusconi rischia troppo e questo non è giusto». Parlando dell’uomo che ha sferrato il pugno, Capezzone ha detto: «Non so se fosse un balordo qualsiasi o con motivazioni politiche, di certo c’è un brutto clima e chi sta vicino a Silvio Berlusconi rischia la criminalizzazione, quando va bene, e l’aggressione fisica quando va male, e questo è ingiusto». Infine Capezzone ha ringraziato perle «parole gentili» arrivate dai colleghi di sinistra, ma ha anche aggiunto: «Da cittadino spero che ci siano un grande centrodestra e un grande centrosinistra, ma la sinistra deve fare barriera tra se stessa e troppi semina tori d’odio e fabbriche di Tartaglia, che hanno lavorato anche troppo. Di Pietro e Grillo sono seminatori di odio. Ecco il risultato».
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