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31/01/11
Il sole 24 ore
Si può fare di più. E meglio. Ma dopo quasi 70 anni di utilizzo, il tessuto delle norme sul condominio appare ormai usurato. Troppe cose sono accadute dal 1942, compresa la trasformazione degli italiani da inquilini a condomini: sono circa 34 milioni ad abitare in edifici grandi o piccoli ma comunque non individuali. La riforma passata al Senato (e in attesa dell’esame della Camera) non è certo perfetta ma contiene almeno un punto importante: le nuove responsabilità degli amministratori, definite anche con scelte punitive come la responsabilità per danni in caso di ritardo nel recupero dei crediti dei condomini morosi. Ma anche con precisi termini per presentare il bilancio e agire, su sollecito dei condomini, per verificare le condizioni di sicurezza. Tutto lavoro in più, certo. Ma anche tutti elementi che servono a qualificare la professione come destinata solo a persone serie e affidabili. Con la riforma, se alla camera si faranno le opportune correzioni, diventerà davvero difficile fare i lavativi e ne beneficeranno proprio quei professionisti che oggi faticano a trovare il giusto spazio perché sorpassati da avventizi che chiedono parcelle ridicole.
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