
11/10/10
La stampa
Il Consiglio dei ministri israeliano ha approvato ieri un controverso emendamento alla legge sulla cittadinanza che impone ai nuovi cittadini non ebrei di giurare fedeltà a Israele «come Stato democratico ed ebraico».
Il provvedimento è stato approvato da 22 ministri. Contrari i cinque del partito laburista, compreso il titolare della Difesa Ehud Barak, e tre del partito Likud del primo ministro Benyamin Netanyahu. Il giuramento di fedeltà, che dovrà ora essere approvato dal parlamento, era fortemente voluto dal partito di estrema destra Yisrael Beitenou del ministro degli Esteri Avigdor Lieberman.
Apparentemente, ha lo scopo di ostacolare l'acquisizione della cittadinanza alle migliaia di palestinesi dei territori occupati sposati ad arabi israeliani. Alcuni commentatori hanno invece ipotizzato che la sua approvazione sia il prezzo da pagare per ottenere il via libera all'estensione sulla moratoria delle costruzioni nelle colonie ebraiche e far così ripartire i negoziati di pace con i palestinesi. Il partito di Lieberman ha però smentito questa interpretazione.
© 2010 La Stampa. Tutti i diritti riservati