
25/08/10
L'Opinione delle Libertà
Cari amici e care amiche di Israele, il Partito Radicale Nonviolento, transnazionale e transpartito, è l'unica forza politica di tutta Europa ad avere da sempre posto al centro della sua iniziativa la questione dell'ingresso di Israele nell'Ue più in generale, della difesa della democrazia israeliana.
Siamo stati accanto a Israele e al popolo ebraico nei momenti più difficili. Nel 1982, ai tempi della prima guerra del Libano, quando l'isolamento di Israele era completo, ci rifiutammo di unirci al coro del conformismo europeo. Nel 1985, in occasione dell'attacco dell'aviazione israeliana al comando dell'Olp a Tunisi, Marco Pannella si scontrò duramente nel Parlamento italiano con l'allora Ministro degli Esteri Giulio Andreotti, che per compiacere il mondo arabo arrivò al punto di paragonare i palestinesi morti in quell'attacco - per lo più militari - agli ebrei vittime della Shoah nei campi di concentramento nazisti. Nel corso di lunghi anni ci siamo battuti per ottenere il visto di espatrio verso Israele dei "refuznik", ebrei prigionieri e oppressi dal totalitarismo sovietico. Ida Nudel, Josef Begun, Grigory Lemberg, Alexei Magarik, Marat Osnis, Dona Konstantinovskaya, Grigory e Natalia Rosenstein, Gherna Goldort sono i nomi solo di alcuni di coloro che hanno ritrovato la libertà e sono "saliti" in Israele, grazie anche alla nostra lotta e al nostro impegno. Oggi, in Israele, c'è un bosco intitolato a Marco Pannella, per ricordarlo.
Ancora, a differenza di Elie Wiesel e di tanti altri amici, all'epoca degli accordi di Oslo dei '93, ci rifiutammo di considerare Yasser Arafat un interlocutore autorevole e affidabile, proprio perché giudicavamo deboli - se non nulle - le convinzioni democratiche del leader palestinese, ed estranea la sua cultura, se non opposta, a quella della nonviolenza, della tolleranza e della verità che è sempre stata la nostra. Abbiamo infinite volte sottolineato, in Europa e nello stesso Israele, come da quasi dieci anni il popolo israeliano sia "miracolosamente" unito in un'ampia maggioranza, in sintonia con noi, nel chiedere l'apertura immediata di negoziati per l'adesione di Israele all'Unione Europea, come confermato ripetutamente e a distanza di anni, dai sondaggi della Fondazione Adenauer e di altri autorevoli istituti. Ciò nonostante, questa acclarata manifestazione di volontà del popolo israeliano è stata sistematicamente censurata e ignorata dalle autorità e dai media di quel Paese, in questo stranamente unanimi contro l'opinione pubblica e contro di noi.
Oggi noi Radicali siamo consapevoli di rappresentare (purtroppo!) gli unici autentici interpreti di quella volontà, mentre Israele la cui vita pubblica presenta, rispetto all'Italia, analogie sempre più impressionanti e preoccupanti - sembra scivolare di giorno in giorno verso un regime di "democrazia reale", che mantiene cioè con l'idea democratica lo stesso rapporto che i Paesi del "socialismo reale" del blocco comunista avevano con gli ideali socialisti di pace e uguaglianza. In particolare, appare ogni giorno più debole, in Israele, la laicità dello Stato, quel valore fondativo che era stato all'origine dell'utopia sionista, mentre nella società e nello Stato assistiamo con sgomento al dilagare di fondamentalismo e teocrazia, che spingono Israele ad assomigliare pericolosamente ai tremendi nemici che lo circondano. Che sia questa la "Metamorfosi del Male" di cui parlava Hannah Arendt? Ormai da anni non riusciamo a trovare, nella società israeliana e nella sua classe politica, interlocutori e alleati disposti a percorrere con noi un tratto di strada nella direzione indicata e a parole da tutti condivisa: quella dell'ingresso di Israele nell'Unione europea, quale ancoraggio e prospettiva - per Israele, l'Europa e tutto il Medio Oriente - di pace, democrazia e crescita dello Stato di diritto.
Di questo e di molto altro parleremo a Barcellona, dal 3 al 5 settembre, in occasione del Consiglio generale del Partito Radicale Nonviolento. Care amiche, cari amici di Israele, ci lascerete ancora una volta soli? Oppure deciderete di correre con noi il rischio democratico, di accettare la sfida nonviolenta radicale, a partire dall'acquisto di una nuova "tessera" di iscrizione al nostro transpartito transnazionale, per unirvi a noi e lottare insieme per gli obiettivi comuni? Questo vi chiediamo, con urgenza, come obiettivo e strumento per un nuovo inizio di vita e di lotta politica: di iscrivervi e di presenziare al nostro appuntamento di Barcellona. Speriamo che numerosi fra voi, o anche uno solo di voi, trovi la forza, l'intelligenza e il coraggio di farlo. Vi aspettiamo. Grazie.
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