
Israele è preoccupata dal nuovo corso politico ed economico di Italia e Russia nei confronti dell’Iran. Per questo qualche giorno fa, mentre alcuni funzionari israeliani prendevano la strada di Mosca, a Roma è arrivato in «missione segreta» il ministro degli affari strategici Yuval Steinitz. Scopo del viaggio - ha rivelato il quotidiano Maariv - «frenare» questo riavvicinamento, nel timore che, grazie agli affari, si possa giungere ad un crollo delle sanzioni contro Teheran. Un quadro complessivo - secondo il giornale - al quale ha dato il via la recente visita in Iran del ministro degli Esteri Emma Bonino, primo responsabile europeo dopo lungo tempo a Teheran. Visita, inoltre, che potrebbe essere presto bissata - per Maariv -da quella del primo ministro Enrico Letta.
Dal Forum mondiale di Davos ha replicato subito la stessa Bonino: «Non si tratta - ha detto il ministro - di bloccare o non bloccare i rapporti economici tra Italia e Iran. Noi - ha spiegato - abbiamo messo sul sito del ministero cosa significa l’alleggerimento delle sanzioni all’Iran e quali sanzioni rimangono in vigore. A partire da ciò, gli imprenditori traggono le loro conseguenze». «L’Italia ha scritto invece Maariv - non vede l’ora di rilanciare le relazioni economiche con l’Iran». E un alto funzionario statale, citato dal giornale in forma anonima, ha rincarato la dose spiegando che «l’Italia aiuta l’Iran a creare la sensazione che l’isolamento e le sanzioni nei suoi confronti crolleranno presto».
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