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Avrebbe abusato sessualmente di alcuni ragazzini, ai tempi quattordicenni, durante le attività ricreative della parrocchia o nella sua casa di famiglia in campagna. Per questo, un noto sacerdote della diocesi di Savona, cinquantenne, è indagato dallaProcura della repubblica che nei mesi scorsi ha aperto un'inchiesta, affidata alla Squadra mobile. Un altro caso di presunta pedofilia sta scuotendo in questi giorni gli ambienti ecclesiastici di Savona, dopo la vicenda del prete di Alassio, don Luciano Massaferro, tuttora in carcere poiché accusato di violenza sessuale su una chierichetta di dodici anni.
A far scattare le verifiche sul prete, che al momento non opera in nessuna parrocchia perché ha chiesto e ottenuto una "pausa" di riposo di un anno dal suo Ministero, sarebbe stato un esposto presentato ai carabinieri da un savonese, oggi quarantenne, che denunciava di aver subito violenze sessuali quando aveva 14 anni. Una denuncia il cui reato è però caduto in prescrizione essendo trascorsi più di vent'anni, ma che non è passato inosservato ai magistrati che stavano investigando sull'altro caso. I quali si sono trincerati dietro un assoluto riserbo, motivato con la delicatezza dell'indagine, ma avrebbero già ascoltato alcune delle vittime, che adesso hanno tra i 30 e i 40 anni, minorenni all'epoca dei fatti.
Dal racconto dei molestati, cui è stata imposta la massima discrezione su quanto messo a verbale come persone informate sui fatti, verrebbero alla luce vicende oscure e scabrose. Uno di loro avrebbe anche registrato col telefonino cellulare una conversazione con il prete indagato, con il quale era rimasto in contatto in tutti questi anni. Nella telefonata espliciti riferimenti agli abusi, che sono stati anche riportati nel blog del testimone e sulla sua pagina di Facebook. Gli inquirenti non escludono altri episodi di violenza, abusi che sarebbero continuati nel tempo. Ma l'inchiesta vaglierà pure l'attendibilità di alcuni dei testimoni dell'epoca, ora adulti. Il vescovo
della diocesi di Savona-Noli, monsignor Vittorio Lupi, ieri ha solo confermato che al sacerdote, su sua richiesta, sia stato concesso un anno sabbatico, ma non ha rilasciato alcun commento sull'ennesima vicenda che ha travolto la Curia.
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