
02/12/09
La Discussione
«La situazione è in alto mare un po` in tutte le regioni. Per quanto riguarda il Lazio, noi abbiamo espresso una rosa di candidati tra i quali si dovrà scegliere. Dubito in sorprese dell`ultimo minuto. L`ultima parola spetterà a Berlusconi, Fini e Bossi». A parlare è Vincenzo Piso, deputato e coordinatore del Pdl nel Lazio.
Onorevole, ad oggi qual è la situazione?
Antonio Tajani, dopo la riconferma all`Unione europea è definitivamente fuori gioco. Restano in ballo il senatore Andrea Augello e Renata Polverini. Si è fatto, poi, anche il nome del ministro Giorgia Meloni.
A chi va la sua preferenza?
Alla Polverini, perché è donna e credo che sia giusto valorizzare l`altro genere soprattutto nel momento in cui si è dinanzi a persone capaci. Ha una grande esperienza in ambito sindacale che in questo momento è una cosa che può tornare estremamente utile. Può rappresentare un plusvalore notevole da spendere dal punto di vista politico. Direi che è una candidata assolutamente valida, senza nulla togliere agli altri.
Ha ricevuto anche la disponibilità dell`Udc per un`alleanza...
Sì, anche in base ad una convergenza di carattere programmatico sulla quale stiamo, lavorando. Anche perchè è ora di finirla con queste alleanze che nascono e muoiono alle elezioni.
A chi invece non piace?
A dire la verità, questa volta abbiamo proposto tutte candidature vere e buone. Non c`è, per intenderci, la candidatura alla Marrazzo o alla Badaloni, ossia il personaggio che con la politica non c`entra nulla e che non si capisce come diventa protagonista. Sono tutte persone con un background politico di livello.
Polverini non è un po` debole a livello d`immagine?
Possiamo lavorarci sopra, non mi sembra un grosso problema, così come potrebbe essere per Augello, di certo meno conosciuto.
Pare che anche a sinistra si voglia candidare una donna. Melandri, Bonino...
Parliamo però di personaggi estremamente diversi dalla Polverini. La Melandri è il classico "pollo di allevamento". È l`espressione di una sinistra radical chic che noi abbiamo conosciuto molto bene qui a Roma. La sinistra pensa così di poter continuare con la logica dell`immagine che non porta da nessuna parte.
E la Bonino?
E’ un altro tipo di candidatura. È una persona di alto spessore e con una grandissima esperienza politica. Sarebbe quindi un avversario di tutto rispetto a differenza della Melandri.Fra le due c`è un abisso.
La partita del centrodestra sembra vinta in partenza...
No. Sarà una battaglia politica da condurre con estrema serietà e attenzione, perché non deve essere una vittoria che ci portiamo a casa in virtù della tragica vicenda che ha visto come protagonista l`ex presidente della Regione. Non sono certamente fra quelli che dicono che è una strada in discesa.
Quali problemi dovrà affrontare il prossimo presidente della Regione?
Vincere la Regione Lazio, al di là di tutto, significa accollarsi enormi problemi. Se dovessimo vincere erediteremo un Ente pressoché in uno stato comatoso. Per cui è una missione assolutamente difficile. Abbiamo bisogno di un governo capace di fare uscire la nostra regione da una crisi profonda. Questo è l`ultimo treno per risollevarci da questa condizione.
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