
30/11/10
Avvenire
Dovrebbe essere anche la Commissione di vigilanza Rai a intervenire, e lo stesso Cda»: lo chiede Roberto Rosso, Fli, dopo il rifiuto di Fazio e Saviano di dare spazio nella loro trasmissione alle famiglie di malati.
E adesso, onorevole Rosso?
È pur vero che c’è un’autonomia nei programmi e nella loro conduzione, ma su istanze che attengono ai diritti e alla compiutezza dell’informazione, sopravviene anche la politica in un servizio pubblico come quello televisivo. Quindi mi auguro che intervenga la Commissione di Vigilanza.
Nel frattempo però così va. E a "Vieni via con me" non c’è posto per quelle famiglie.
È assurdo che venga proposta soltanto una visione della vita senza dare spazio all’altra. E siccome poi di servizio pubblico si tratta, mi sembra incredibile che non si colga l’esigenza, com’è stato fatto per il ministro Maroni d’altronde, di lasciar testimoniare le famiglie pro-vita.
Fazio e Saviano avrebbero quindi potuto semplicemente fare lo stesso, secondo lei?
Certo. Anche perché le famiglie per la vita sono state addirittura negate, nella loro sostanza, dalle testimonianze di Englaro e Welby.
Non è questione di par condicio, onorevole Rosso, ma di rispetto e ripristino della verità.
Chiedo a Fazio e Saviano un’altra cosa: perché non sono stati così curiosi da provare anche a percepire la ragione dell’altro nell’accarezzare il bello laddove si affronta l’apparente disperazione e l’apparente brutto. Una curiosità che dovrebbe essere anche umana! E proprio una domanda umana non può essere strozzata anche sul nascere.
Specie al di là delle ideologie...
Non riconoscere la possibilità di ascoltare coloro che hanno una testimonianza diversa dalla tua, è una diminuzione di umanità.
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